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di Francesca Ambrosecchia

Sono in piedi e nell’attesa, appoggiata alla bicicletta, mi guardo un po’ intorno. Di fronte a me c’è la facciata di un palazzo, una dimora sicuramente storica. A destra, girandomi, vedo il Castello Estense mentre a sinistra la strada ciottolata prosegue in tutta la sua lunghezza fino, lo so anche se non le vedo, alle mura cittadine.
Mi trovo nella strada più celebre di Ferrara, dove i palazzi rinascimentali fissi gli uni agli altri piano piano si diradano, facendo spazio a case con giardini ampi. È Via Ercole I d’Este che fu progettata da Biagio Rossetti per volere proprio del duca Ercole, e che è parte dell’opera urbanistica nota col nome di Addizione Erculea.
Le due file di pioppi, spostandosi verso le mura, trasformano la strada in un viale che sembra situato fuori dal centro città. Ci stanno indicando la via per le mura, per la zona verde che circonda le abitazioni cittadine, fino ad arrivare alla celebre Porta degli Angeli, dal nome precedente della via stessa.
Le bellezze architettoniche che si possono ammirare durante il lungo tragitto sono numerose: sulla via si trovano, tra gli altri, il Palazzo dei Diamanti, Palazzo Gulinelli, una delle entrate del Parco Massari e la sede del Dipartimento di Giurisprudenza.

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Redazione di Periscopio



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