Una giornata di studio svela la manipolazione e la propaganda dei nazisti sul Ghetto di Varsavia
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Lunedì 3 novembre al Dipartimento di Economia e Management e alla Sala Boldini
Lunedì 3 novembre alle ore 17 nell’Aula Magna del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, (via Voltapaletto, 11), si terrà una giornata di studio aperta a tutta la città sul ghetto di Varsavia, organizzata nell’ambito della collaborazione avviata già da alcuni anni tra l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e il Mémorial de la Shoah di Parigi.
Una Lectio Magistralis del Prof. Georges Bensoussan, storico e responsabile editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi e la proiezione di “A Film Unfinished” della regista israeliana Yael Hersonski, raro documentario con filmati di epoca nazista proprio sul ghetto, saranno i momenti cardine di questa iniziativa, realizzata grazie alla partecipazione del MEIS – Museo Nazionale dell’ebraismo italiano, con cui di recente la prestigiosa istituzione francese ha siglato un accordo di cooperazione culturale, con l’Istituto di Storia contemporanea di Ferrara e con il Pitigliani Kolno’a Festival di Roma, ed il patrocinio di Unife, Comune, Provincia, e Comunità Ebraica di Ferrara.
“La Lectio Magistralis del Prof. Bensoussan – spiegano gli organizzatori – fornirà un quadro della politica dei ghetti nazisti, analizzandola come tappa significativa nel percorso di distruzione dell’ebraismo europeo. Inoltre, focalizzando l’attenzione su fonti primarie ancora troppo poco conosciute (archivi e testimonianze delle vittime rinchiuse nel ghetto, ma anche testimonianze della visione dei carnefici che fotografarono e filmarono gli effetti della loro azione di annientamento), la lezione stimolerà una riflessione sulla conoscenza e sull’uso che oggi facciamo di tali fonti”.
Alle 21 seguirà, alla Sala Boldini, (via Previati, 18), la proiezione gratuita di “A Film Unfinished”, (Shtikat Haarchion, Il silenzio dell’archivio) di Yael Hersonski (Israele 2010, 89’, v.o.sott.it.), preceduta da un’introduzione di Laura Fontana, Responsabile per l’Italia del Mémorial de la Shoah e Responsabile Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini.
“Si tratta di un documento originale sulla propaganda nazista nel ghetto di Varsavia – proseguono gli organizzatori – scaturito dal ritrovamento nei sotterranei di un archivio nell’ex Germania orientale, cinquant’anni dopo la fine della guerra, di quattro bobine di un film girato dai nazisti proprio nel ghetto, nel maggio 1942. Appena tre mesi prima dell’inizio delle deportazioni verso il centro di sterminio di Treblinka, le immagini mostrano una sorprendente contraddizione tra la miseria e la sofferenza di molti e il benessere di pochi fortunati. Solo in seguito furono scoperte altre bobine con le stesse scene ma riprese da altre prospettive. Ma soprattutto emerse un rozzo pre-montaggio che suggeriva l’idea di un vero e proprio film concepito alle spalle di questo footage, in sostanza di un copione che mostrava tutta la forza del messaggio manipolatorio della propaganda nazista che avrebbe voluto comunicare agli spettatori l’idea di una ‘bella vita’ condotta dagli ebrei nel ghetto, smentendo la drammaticità dei racconti sulla persecuzione ebraica”.
Il lavoro straordinario compiuto dalla Hersonski, nipote di una sopravvissuta del ghetto di Varsavia, deriva anche dal fatto che è riuscita a rintracciare alcuni sopravvissuti di quel luogo, che ripercorrendo le immagini girate dai nazisti, raccontano cosa ricordano di quei tragici giorni e, soprattutto, svelano la finzione della pellicola. Dalle sue indagini è stato possibile ricostruire una sorta di doppio film, da un lato, un “normale” documentario delle terribili condizioni di vita nel ghetto, dall’altra la finzione imposta dai nazisti che organizzarono una vera e propria messa in scena con le vittime trasformate in attori e protagoniste di finti pranzi, ricevimenti, musica e feste, a dimostrare che gli ebrei non se la passavano poi così male.
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