Sono passati ormai dei mesi dal giorno in cui un caro amico iniziò ad assillarmi con questa sua puerile idea della maionese fatta con lo Zabov al posto dell’uovo.
Francamente non so più come gestirlo.
Mi chiama tutti i giorni per chiedermi se c’ho provato e/o ci proverò.
A suo dire – lui l’ha già fatta più volte – è un’idea meravigliosa (e soprattutto versatile) per farcire “dei mini-tramezzini dolci ottimi a colazione”.
Non so più cosa fare, io al mattino solitamente faccio colazione con caffè e sigaretta e all’idea di un cabaret di tramezzini farciti con dello Zabov montato + – idea sua – “della rucola fritta dopo averla passata in una pastella dolce”: non lo so, mi sento un po’ stranito.
Qualcuno potrebbe dire che – questo mio amico – lo potrei bellamente mandare a cagare (cit.) ma io credo che l’amicizia sia assai importante.
Una bottiglia di Zabov poi in casa fa sempre comodo e soprattutto: fa sempre colore.
Quindi penso che in questi giorni ne potrei comunque acquistare almeno una.
La potrei mettere da qualche parte e attendere poi che a questo mio amico passi questa scimmia terribile e molesta, chi lo sa.
Oppure boh, così – per amicizia – un giorno mi potrei decidere a seguire questo suo consiglio che ormai non è più un consiglio bensì – per usare un’espressione attualmente in auge – “una forte raccomandazione”.
Insomma, vedremo.
Alla peggio potrei bere tutta la bottiglia e poi telefonargli io così, proprio a sorpresa, e dirgli tutto quello che non gli ho mai detto per vedere poi se la pianta una buona volta con queste sue “forti raccomandazioni”.
Intanto mi prendo del tempo per pensarci.
Nel frattempo cordiali saluti e buona settimana.
Journey to the centre of the egg (Brian Ano, 2020)
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