Una Ferrara segreta e blues
il 24 settembre al Racket Festival
Tempo di lettura: 3 minuti
da: ufficio stampa Ferrara Art Festival
Una Ferrara segreta, paranormale e blues, tra storia, letteratura e musica è di scena, sul palco di Palazzo della Racchetta, domani sera (mercoledì 24) alle 21,30, per il Racket Festival – Ferrara Art Festival. Protagonisti della serata gli scrittori Paolo Sturla Avogadri e Francesco Scafuri e la Uncle Paul Blues Band di “Zio” Paolo Bertelli. Come sempre l’ingresso è libero e gli spettatori potranno usufruire di un servizio bar a cura di San Romano 91.
La serata nello storico palazzo situato in centro a Ferrara, via Vaspergolo 6, a cento metri dal Listone, si apre con la presentazione di due libri: il romanzo di Francesco Scafuri “La Ferrara dell’ingegner Bellei” e il libro di Paolo Sturla Avogadri “Ferrara segreta”, entrambi pubblicati dalle Edizioni Faust di Ferrara.
Nel primo libro la Ferrara di oggi e quella dei secoli passati sono collegate dal paranormale. Francesco Scafuri, storico dell’arte e responsabile dell’ufficio ricerche storiche del Comune, nel romanzo “La Ferrara dell’ingegner Bellei” narra vicende storiche e fatti straordinari vissuti da un sensitivo, l’ingegner Bellei, dando vita ad un vero e proprio “romanzo della città”. Appartiene a Ferrara infatti ogni riferimento testuale e ipertestuale. Lo sguardo e le conoscenze dello storico dell’arte offrono uno spaccato sociale e culturale della città antica e di quella contemporanea attraverso le vicende del protagonista, un ingegnere ferrarese che, grazie alle facoltà paranormali ereditate dalla madre, si trova alle prese con sedute spiritiche, implacabili inquisitori, ricerche sui mitici Cavalieri Templari, ma anche con strane premonizioni e vicende straordinarie nella vita reale di tutti giorni. I poteri di sensitivo gli permettono di tuffarsi nel passato della città estense, vivendo singolari esperienze e incontrando personaggi esistiti davvero, sia in epoca ducale sia nei secoli successivi, catapultando così il lettore in un’altra dimensione ricca di sorprese, intrighi di Corte, memorabili inondazioni, sopralluoghi nei leggendari sotterranei del Castello, vicende carcerarie dell’Ottocento e notti boccaccesche.
Il secondo libro, che raccoglie gli articoli di approfondimento storico scritti per anni da Sturla per Il Resto del Carlino, porta alla luce sorprendenti episodi, luoghi e personaggi della Ferrara di ogni epoca, che la storiografia e il giornalismo hanno trascurato o minimizzato. Dal santo-eretico Ermanno Pungilupo, al provvidenziale recupero grazie a Treccani della Bibbia di Borso d’Este, definita «il libro più bello del mondo»; dagli eclatanti protagonisti delle Accademie e dello Studium fra i quali Copernico, Paracelso, Michele Savonarola (un Lombroso ante litteram), Pietro Bono Avogari (il Nostradamus estense), al primo film realista ferrarese Il Baratro; dal Papa sepolto nella nostra Cattedrale, a Isabella d’Este Gonzaga «specchio della moda e regina del gusto» fino all’impresa, eccezionale e dimenticata, dell’Operazione Herring oltre le linee tedesche, al di qua del Po, nell’aprile 1945.
Nella seconda parte della serata sale sul palco la Blues Band di Paolo Bertelli che presenta un ricco e suggestivo repertorio dal gusto blues e rock vecchio stile, con brani e arrangiamenti originali e inediti.
La band, nata quasi per caso nel 2013 in occasione del compleanno del suo fondatore, riunisce accanto alla vecchia gloria del blues (e del rock) ferrarese (voce e armonica) e al veterano Enrico Trevisani (basso) alcuni talenti giovani e giovanissimi come la cantante Eleonora Poltronieri, il chitarrista Enrico Testi e il batterista Ferdinando Tampieri

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani