Una Ferrara inedita: fotografie e percorsi tra i marmi romani e bizantini
Città misteriosa per antonomasia, Ferrara non smette mai di scoprire o riscoprire tesori e angoli dimenticati. Come nel caso della mostra e del percorso ideato da Ferrarie Decus: si intitola “Voci dalle Pietre: marmi romani e bizantini a Ferrara” l’esposizione fotografica che sarà inaugurata oggi 22 gennaio alle 17.30 nel Salone d’Onore della residenza municipale. La mostra, visitabile fino al 19 febbraio, si snoda attraverso diciannove pannelli finalizzati a far conoscere le ‘antichità’ romane e bizantine che Ferrara conserva e insieme i percorsi che, partendo dalla cattedrale, consentono di raggiungere gli edifici nei quali le varie ‘pietre’ sono conservate e visibili: il Lapidario civico, Palazzo di Renata di Francia, basilica di S. Francesco, chiesa soppressa di S. Apollonia, monastero di S. Giorgio, Museo della Cattedrale, Palazzo delle Poste Italiane.
Lo scopo dell’iniziativa è riportare all’attenzione della comunità le antichità cittadine, tra cui epigrafi funerarie, clipei, sarcofagi e manufatti risalenti all’epoca romana e bizantina. A corredo della mostra sono anche sono state organizzate cinque conferenze per riscoprire questo tesoro dimenticato: Chiara Guarnieri il 18 marzo al museo Archeologico Nazionale; le altre conferenze, in programma alle 16.30 a palazzo Bonacossi, saranno tenute dall’arcivescovo Luigi Negri (26 febbraio) e dagli studiosi Stella Patitucci (29 gennaio), Sauro Gelichi (5 febbraio), Paola Porta (4 marzo) e Stefano Bruni (11 marzo).
La mostra sarà itinerante: dopo Ferrara (dal 22 gennaio al 19 febbraio) si sposterà a palazzo Ludovico il Moro e poi nel Comune di Voghiera, e probabilmente nei mesi estivi a Pomposa.
Il progetto è a cura di Ferrariae Decus con la collaborazione del Comune di Ferrara e Voghiera, Arcidiocesi, Capitolo della Cattedrale, Deputazione ferrarese di storia patria, Polo museale Emilia Romagna Ferrara e Gruppo archeologico ferrarese.

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Sara Cambioli
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)