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Da Andrea Bignardi

Senza troppi giri di parole, questo scritto vuole essere un vero e proprio j’accuse, per dirla con Emile Zola.

Il ferrarese benpensante, diplomatico nel quotidiano rito di non esporsi mai troppo in materia di critica alle istituzioni cittadine, se non in tema di degrado di alcune zone della città, mai e poi mai potrebbe “tirare in ballo” la “santa” casta che continua imperterrita nel non-pianificato-processo-di-conservazione-riproduzione-del potere. Immediatamente, finirebbe con l’essere messo simbolicamente alla gogna.

Il Lascito Quadreria Renzo Melotti è in pericolo. Un operazione mai tentata prima d’ora, che come tutti sanno finalizzata a portare sollievo a chi trova in condizioni difficili e ai loro familiari, ora non solo non può servire al suo scopo originario, ma è alla mercè di ruberie (certamente meno gravi di quelle politiche) e vandalismo.

Renzo Melotti, nella sua trentennale attività di gallerista e cultore dell’arte figurativa, ha portato a Ferrara alcuni tra i migliori Maestri del 900′ italiano. Basti pensare che Giò Pomodoro ( scultore, pittore, matematico, designer, urbanista) solo per Melotti fece l’eccezione di “concedersi” ben 5 volte per una mostra monografica. Mai una galleria privata si è potuta fregiare di accogliere l’artista marchigiano.

Con i proventi della serie Dieci Artisti per Ferrara, Melotti ha contributo a realizzare il Centro di Endoscopia Pediatrica che porta il suo nome, e innumerevoli iniziative di formazione per medici specializzandi, così come interventi a sostegno dell’attività umanitaria in Kenya e Guatemala.

E ha fatto tutto questo (quasi) da solo.

L’amministrazione cittadina sta dimostrando ancora una volta tutta la mediocrità che, a mio sindacabile giudizio, è intrinseca in essa. Sta mostrando ingratitudine e arroganza, verso chi, solo con le proprie forze, ha realizzato così tanto. Verrebbe quasi da leggere l’intera faccenda, come una presa di posizione personale, dettata dall’invidia.

Ferrara, svegliati!

La questione del lascito Quadreria Melotti, la mancata valorizzazione dell’operato del gallerista ferrarese non può continuare ad essere procastinata e delegata unicamente alle aule di tribunale, ma necessita di un’attenzione da parte di tutti noi, se non altro per sostenere chi, con la propria creatività al servizio dell’impegno civile, ha realizzato con le proprie forze un opera straordinaria.
Arte e Scienza, nascono dalla meraviglia, come ci indica Aristotele. Preserviamo, dentro di noi, la meravigliosa tensione a coltivare il Bello, tanto verso le opere, tanto verso l’animo di chi coraggiosamente ha realizzato questa iniziativa, unica in Europa.

Ad ogni modo caro nonno Renzo, sempre testa alta. Roma ti sta aspettando.

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