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Un turismo consapevole si può: Destination Personality ne è la prova

Articolo pubblicato il 1 Giugno 2016, Scritto da Federico Di Bisceglie

Tempo di lettura: 2 minuti


Troppo spesso ci si sente poco soddisfatti di una meta turistica, o semplicemente non là si riconosce adatta alle aspettative che si erano create. Le piattaforme atte a formire le indicazioni utili e i vari blog in rete frequentemente non sono del tutto attendibili e soprattutto si basano su giudizi espressi da singoli utenti, che inevitabilmente risultano disomogenei e talvolta radicalmente differenti. Ma forse la svolta è arrivata. È stato recentemente avviato un progetto di collaborazione fra l’Universita di Bergamo, affiancate dall’azienda italo-irlandese B-smark con sede a Dublino,che è a dir poco innovativo e che se portato a termine potrà davvero risultare estremamente utile e funzionale ai fini del miglioramento dei servizi offerti nel settore turistico. “Destination Personality” è uno strumento, che si serve delle tecnologie Mysmark (frutto della ricerca e sviluppo B-Smark),ed ha come finalità quella di fornire degli elementi di valutazione emozionale, quindi sostanziali, ai fini della scelta di una destinazione turistica da parte di potenziali utenti. Questa iniziativa è stata elaborata sulla base di una mappatura che ha raccolto le opinioni di quasi 3000 utenti, i quali, sotto forma di test-intervista hanno avuto modo di esprimere il loro giudizio sulla base di criteri precedentemente elaborati. L’idea per relizzare questa nuova “piattaforma” nasce al Guinness Enterprice Center di Dublino, all’interno del quale opera un team di giovani imprenditori italiani, che giorno per giorno portano avanti con grande forza di volontà nuovi progetti. In Irlanda l’ente finanziatore di questa iniziativa è stato il Tourism Ireland, che ogni anno investe numerosissime risorse sui progetti che vengono proposti, e sarebbe interessante che anche in Italia, venisse accolta la proposta di “Destination Personality” per fornire una volta per tutto uno strumento efficace e funzionale ad un turismo consapevole e personalizzato. Ci si sente sempre ripetere che l’Italia è il paese in assoluto al mondo ha il maggior numero di siti d’interesse culturale molto spesso tutelati dall’UNESCO e quindi considerati patrimonio dell’umanità. Ma la vera chiave di volta è riuscire a sfruttare la cultura, il turismo nel giusto modo e nella totalità delle sue forme. Destination Personality potrebbe essere un buon inizio.

Come è strutturato lo studio:

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Federico Di Bisceglie

Collaboratore de “Il resto del Carlino”, blogger su quotidiano online “Ildenaro.it” redattore Di “ferraraitalia.it”, marketing consultant for b-smark LTD Dublin. Studente di legge.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani