Un ‘saluto al sole’
migliora la giornata
Tradizionalmente, il motivo principale dell’esecuzione di questa sequenza di Hatha yoga è di tipo devozionale: su Wikipedia si legge infatti che si tratta di un omaggio al sole (surya), sin dai tempi antichi identificato come colui che genera la vita con i suoi raggi energetici che fanno fiorire l’uomo e la natura. Ma lo scopo non è solo devozionale e simbolico, è anche fisico. Infatti, la pratica del saluto al sole ha il compito di sciogliere, allungare e rendere flessibili i muscoli. ‘Surya namaskara’ in lingua Sanskrita, il saluto al sole è una sequenza di 12 posizioni da realizzare in modo fluido, per massaggiare gli organi interni e ampliare la respirazione. Dato che questo saluto è composto da numerosi movimenti, è molto importante provarli in un primo tempo separatamente per acquisire familiarità con ciascuno, e poi eseguire la sequenza completa descritta di seguito.
L’ideale è alzarsi prima dell’alba, considerata l’ora del (brahman), l’ora divina, nella quale il campo energetico intorno a noi è più intenso. Per una buona pratica, si consiglia inizialmente di concentrarsi su una sola posizione (asana) al giorno. Lo yoga non è uno sport, quindi il suo scopo è cercare il rilassamento e l’armonia. Mentre si fanno gli esercizi, si deve solo pensare a lasciarsi andare e sentire il proprio respiro e il proprio corpo. E’ un momento importante, più si pratica, più si sviluppa la propria autocoscienza. Il nostro consiglio è di arrivare, piano piano, ad seguire dagli 8 ai 12 saluti al sole ogni mattina. Se hai solo 10 minuti al giorno da dedicare al tuo benessere, prova il saluto al sole!
“Mi alzo, apro gli occhi, apro le braccia innanzi a te. Mi muovo e mi sento così assorbito, la mia anima e il mio respiro sono mossi talmente dalla tua magnificenza, mi sento così umile, modesto… quando arrivo a toccare quella magnificenza è talmente immensa che mi sento così piccolo da inchinarmi fino a terra.”
Swami Veda Bharati, “Philosophy of Hatha Yoga”
La serie di asana prevede sia la fase statica della posizione, che la fase dinamica di passaggio da una asana alla successiva. Questa fase dinamica, fortemente legata alla respirazione, è importantissima per il risultato finale dell’esercizio sia dal punto di vista fisico che spirituale. Nella prima fase, si faranno gli esercizi portando avanti la gamba destra e, nella seconda fase, portando avanti la sinistra.
Spiegazione tecnica e pratica
1 POSIZIONE A MANI GIUNTE (PREGHIERA)
Dalla posizione della montagna (tadasana), tenere le gambe unite. Verificare che il peso del corpo sia ben distribuito sulle piante dei piedi. Inspirare e portare le mani unite all’altezza del petto, nella posizione della preghiera. Espirare.
2 POSIZIONE DELLE BRACCIA IN ALTO
Inspirando, distendere le braccia verso l’alto, poi piegarsi all’indietro, inarcando la schiena secondo le proprie possibilità e spingere le anche leggermente in avanti.
3 POSIZIONE DELLE MANI AI PIEDI
Espirando, piegarsi in avanti e portare le mani ai lati dei piedi, possibilmente con i palmi appoggiati a terra. Distendere la schiena il più possibile e, se necessario, aiutarsi piegando leggermente le ginocchia.
4 POSIZIONE EQUESTRE
Inspirando, portare la gamba destra indietro, appoggiando il ginocchio e il piede al suolo, guardando in avanti o in alto.
5 POSIZIONE DEL BASTONE
Trattenere il respiro, portando la gamba sinistra indietro e sostenendo il peso del corpo con le mani e con le punte dei piedi. Mantenere il corpo e la testa in asse e guardare a terra tra le mani.
6 POSIZIONE DEL SALUTO CON OTTO PARTI DEL CORPO
Espirare, mantenendo ginocchia, petto e fronte sul tappetino, tenendo il bacino sollevato e le dita dei piedi piegate.
7 COBRA
Inspirando, abbassare le punte dei piedi e il bacino, allungare i piedi e inarcare la schiena all’indietro. Guardare verso l’alto, tenendo le spalle abbassate e le gambe unite.
8 MONTAGNA
Espirando, fare pressione sulle mani, distendere le braccia e portare il bacino in alto, distendendo le gambe e portando le piante dei piedi e, possibilmente, i talloni a terra.
9 POSIZIONE EQUESTRE
Inspirare e flettere in avanti la gamba destra, portare il bacino verso il basso, poi espirare e flettere in avanti la gamba sinistra.
10 POSIZIONE DELLE MANI AI PIEDI
Distendere le gambe, mantenendo le mani al suolo, la schiena distesa il più possibile e il capo in basso.
11 POSIZIONE DELLE BRACCIA IN SU
Inspirando, sollevare gradualmente la schiena e le braccia, portando le braccia distese in avanti, poi verso l’alto, con i palmi delle mani uniti. Inarcare all’indietro, espirando e spingendo leggermente le anche in avanti.
12 POSIZIONE A MANI GIUNTE (DELLA PREGHIERA)
Tornare nella posizione eretta di partenza, mantenendo i palmi delle mani uniti.
Di seguito sono elencati alcuni dei benefici psichici e fisici:
• con l’espansione e la contrazione dell’addome, si massaggiano le viscere, questo movimento attiva la digestione elimina la costipazione e l’indigestione, rinforzando il sistema digestivo;
• rinforza la cintura addominale, mantiene gli organi al suo posto e la stagnazione sanguigna è eliminata;
• durante la pratica con la sincronizzazione del movimento dei respiro i polmoni sono ventilati;
• nei movimenti in avanti ed indietro la colonna vertebrale diviene più flessibile;
• grazie alla massiva espulsione di CO2 e altri gas attraverso le vie respiratorie, il sangue si ossigena e purifica;
• il flusso sanguigno e l’attività cardiaca sono incrementati, questo è indispensabile per ridurre l’ipertensione, le palpitazioni e riscaldare le estremità del corpo (mani e piedi) e quindi godere di buona salute;
• attraverso lo stiramento e l’elongazione della colonna vertebrale, il sistema nervoso si rafforza, regolando le funzioni del sistema nervoso simpatico e parasimatico, questo aiuta ad accrescere lo stato onirico e la memoria;
• con il movimento e la decompressione del collo, le ghiandole endocrine sono stimolate, in particolare la tiroide;
• la pelle elimina una grande quantità di tossine, ringiovanendo la pelle;
• migliora la muscolatura totale del corpo.
Prevenzione, prevenzione, e ancora prevenzione!

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Nuccio Russo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)