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Un saluto al comandante Fagnani

Articolo pubblicato il 27 Marzo 2014, Scritto da COMUNE DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Ci sono persone che rimangono nella storia di una città: Franco Fagnani è una di queste. In molti lo ricordano, oltre a noi della Polizia Municipale, come il Comandante, non solo perché lo è stato per tanti anni, ma soprattutto perché incarnava con il suo rigore e attaccamento a questa professione, la figura stessa del ‘comando’.
Quando entrai nella Municipale, mi fu descritto dai ‘vecchi’ come persona inflessibile, che non ammetteva errori dal suo personale, anche burbera nei suoi frequenti rimbrotti: mi dicevano “stai attenta, se ti prende storta…” e gli aneddoti si moltiplicavano. Personalmente non ho mai riscontrato nulla di tutto ciò. Io credo che pretendesse legittimamente che tutti noi facessimo il nostro dovere e di questa lezione in molti ne abbiamo fatto tesoro. Fagnani insegnava e guidava, ti riconosceva ciò che avevi dato per il Corpo di Polizia.
Per questo ora che i ‘vecchi’ siamo noi, nei nostri dialoghi spesso ricorre la frase “ti ricordi quando Fagnani…” e via a raccontare un fatto capitato a te oppure qualche episodio diventato quasi leggenda, a significare che un po’ il ‘comandante Fagnani’ l’avevamo ancora nel cuore.
Gli ultimi anni della sua vita sono coincisi con i miei primi di Comando. Soltanto allora abbiamo cominciato a darci del tu, a dispetto delle odierne abitudini fra colleghi. Franco Fagnani, gentilissimo anziano signore, è venuto talvolta a trovarmi in ufficio con estrema discrezione: ricordo con affetto quando mi ha portato un piccolo dono per ringraziarmi di aver allestito la mostra fotografica del Corpo in occasione della ricorrenza di San Sebastiano, nostro patrono. In quella occasione aveva riconosciuto tanti volti indimenticati, rituffandosi nei ricordi di una vita spesa, può essere strano a dirsi, per ‘i vigili urbani’ della sua città.

Laura Trentini, comandante della Polizia Municipale di Ferrara – Terre Estensi

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani