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di Lorenzo Bissi

Il primo di marzo, finalmente, la Repubblica ha riconosciuto il giorno 21 marzo quale “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”.
Libera, associazione nomi e numeri contro le mafie ha iniziato a celebrare questa giornata nel 1996, ogni anno in una città diversa d’Italia, leggendo i nomi di tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata.
Perché questo? Perché è giusto che ogni vittima delle mafie venga ricordata con la stessa dignità di tutte le altre.
Il 21 marzo è fare memoria di coloro che non ci sono più, caricarsi insieme del dolore che tutti i familiari di vittime si portano sulle spalle, ma è anche impegnarsi, svolgendo il proprio ruolo di cittadini responsabili e consapevoli.
È costruire una rete di solidarietà che impedisca alle organizzazioni criminali di penetrare ed instaurarsi nel proprio territorio, mobilitandosi nella propria regione.
Quest’anno, in Emilia Romagna la manifestazione si svolgerà a Rimini, mentre il punto di riferimento nazionale sarà a Locri, dove don Luigi Ciotti pronuncerà il suo discorso come da tradizione.
Partecipare a questo evento è un modo di schierarsi e prendere una posizione: urlare a gran voce “io non sto con loro”, poiché quando si parla di mafie, il silenzio è la loro arma più forte.
Aspettiamo dunque con ansia il 21 del mese e, lo ammetto, io ho già tirato fuori la bandiera di Libera dall’armadio!

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Redazione di Periscopio



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