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Un appello a senso unico

Da: Giorgio Fabbri

A proposito del nutrito gruppo di operatori culturali, bibliotecari, professionisti, docenti universitari, musicisti e non meglio qualificati cittadini che ha inviato un accorato appello al ministro della Cultura Dario Franceschini e al presidente dell’UNESCO per «denunciare il biennio deplorevole che l’assessorato alla Cultura eterodiretto da Vittorio Sgarbi sta conducendo a Ferrara», mi sembra che ci troviamo di fronte ad un atteggiamento manicheo e fondato su pregiudizi di natura ideologica da parte di sedicenti “illuminati” che pretendono di avere il monopolio delle scelte culturali

Il biennio citato presenta certamente luci e ombre, ma giudicarlo al 100% “deplorevole” mi sembra francamente esagerato.

Tanto per dire, sui media nazionali mai si era parlato tanto, negli anni precedenti, del Teatro Comunale di Ferrara (e la pubblicità fa sempre bene).

E la scelta di Moni Ovadia non mi sembra certo un evento da deplorare.

Noto inoltre, tra i sottoscrittori della denuncia (che mi ricorda tanto gli appelli degli intellettuali a favore dei vietcong e contro gli USA) la presenza del chiarissimo prof. Giangi Franz, che pronunciò parole invero deplorevoli contro Venezia e i veneti.

Nell’attesa che l’appello venga inviato anche al Papa, a Joe Biden e al Dalai Lama, mi piacerebbe sapere se Piero Stefani,Fiorenzo Baratelli o Gianni Venturi (tanto per citare qualcuno dei firmatari più noti) abbiano mai “deplorato” pubblicamente le inaccettabili espressioni usate contro i veneti dal prof. Giangi Franz, loro compagno di cordata nel fervente appello inviato a Dario Franceschini (che spero si interessi,in questi giorni,di cose ben più importanti per il bene dell’Italia).

Giorgio Fabbri

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)