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Un anno da record per il Centro Universitario Sportivo

Articolo pubblicato il 5 Settembre 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Numeri da record per il Cus Ferrara che ha chiuso l’ultimo bilancio in forte crescita. “Numeri estremamente positivi in tutti i settori – dice il presidente Giorgio Tosi del Cus Ferrara -, è cresciuto il numero degli utenti che ha raggiunto e superato quota 11mila tesserati. E stiamo parlando di effettivi praticanti che ci permettono di essere secondi in Italia solo a Milano come Centro universitario sportivo e davanti a Roma, Padova, Bologna”. Un’eccellenza territoriale a livello sportivo resa possibile dalla qualità dell’offerta proposta all’utenza grazie ad impianti sportivi all’avanguardia. “Stiamo ultimando lo sviluppo dell’impiantistica che prevede, oltre alla recente acquisizione della sede di via Liuzzo (Cus 2, ndr.), il polo attualmente in costruzione di via Darsena per l’implemento del canottaggio. Forte dell’esperienza acquisita nella gestione di impianti sportivi complessi, siamo interessati a fornire idee innovative che si inseriscano nel discorso delle criticità sollevate da qualcuno in merito alle proposte che si stanno facendo per il recupero delle aree delle piscine di via Bacchelli”. Il Cus è altresì protagonista del panorama sportivo studentesco grazie al suo rapporto privilegiato con il mondo università. “Intendiamo dire la nostra – ribadisce Tosi -, con una proposta innovativa che prevede una diversa interpretazione del Parco Urbano con la creazione di un parco/campus sportivo universitario nell’area nord di Ferrara. Quindi, presenza costante delle attività universitarie con un occhio di riguardo anche alle attività ludico motorie con aree riservate ai bambini”. Esplicito il consenso dell’amministrazione universitaria che ha preso visione dell’idea di progetto, condividendola in pieno e trovando il supporto della componente studentesca. “Il Cus ha ottenuto il pieno appoggio di tutte le forze e le componenti studentesche – conclude Tosi -, che a prescindere dalle linee politiche hanno capito di essere di fronte a qualcosa di unico per il proprio futuro e il pieno sostegno dell’Amministrazione universitaria”.

Cus Ferrara

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani