da: Marco Bondesan
È morto qualche giorno fa a Ferrara il prof. Remigio Urro. La notizia è stata data dalla famiglia con un annuncio funebre pubblicato sui giornali a esequie avvenute.
Nato a Trieste, Urro era venuto a Ferrara da ragazzo e nel nostro Ateneo si era laureato in Scienze Naturali. Come ottimo insegnante, aveva poi trasmesso la sua passione a tanti giovani ferraresi. Era anche un eccezionale fotografo ed ha coniugato le due passioni diventando un bravo fotografo naturalista.
Sempre da ragazzo si era anche innamorato del Po, cosa che ha poi attestato in un libro che ci ha presentato anni fa: Orme sul Po.
Remigio si era avvicinato all’Associazione Naturalisti Ferraresi fin dalla sua fondazione, per molti anni era stato iscritto ed era anche entrato nel Consiglio Direttivo. Ha lavorato per documentare le dune di Massenzatica, per salvarle dalla distruzione, e in tante altre azioni volte a tutelare il paesaggio ferrarese. La sua vita era poi stata sconvolta dalla perdita di uno dei due figli, già ragazzo, avvenuta per un incidente stradale. Da allora Remigio si era un po’ allontanato dalla militanza naturalista, ma era sempre disponibile a presentarci le sue foto. Nelle sue conferenze ci mostrava sullo schermo la bellezza della natura e intanto ci faceva dei discorsi filosofici, o ci parlava di storia; ma senza mai annoiarci, anche perché il suo pensiero era sempre tenuto in carreggiata da un formidabile senso dell’humor. Era un uomo di grande cultura.
Un’altra sua opera, che ci ha presentato, è stata quella sulle “Mura di Ferrara, la poesia del tempo”, e ne ha anche pubblicato altre (Nicholaus e l’arte del suo tempo ecc.). Di lui ora ci resta il ricordo, il rimpianto ed i suoi libri, a testimoniare un entusiasmo per la bellezza e per la vita che in questi ultimi tempi, nel nostro mondo, sembra essere impallidita.
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