In realtà è un’immagine che richiama un video. L’immagine è quella di un accendino con la fiamma viva; il video è quello di un profilo di Instagram di psicologia. Si è già trattato sulle pagine di questo giornale del bonus psicologia, e che dopo la pandemia molte persone hanno avuto bisogno di un sostegno che alleggerisse le paure accumulate. Ecco, il video inizia con un accendino che si spegne. Viene tuffato in un contenitore di vetro e sommerso di acqua: tristezza, solitudine, ansia, isolamento. Quando ne esce fuori tutte le difficoltà che lo hanno spento, non gli permettono più di accendersi. L’acqua è entrata a fondo nel suo meccanismo: l’anima, l’autostima, la volontà, il cuore… sommersi.
Poi la soluzione. Per accendere una persona basta che si attorni di persone che sappiano accenderla. E così la fiamma di un accendino si avvicina al gas di quello spento e lo ri-accende. Combustione spicciola per molti, filosofia sociale per altri. Non bisogna dimenticare che chi è in difficoltà viene spesso allontanato, come se non bastasse, ancora di più. Sempre più spesso si cancella una persona e non solo da un profilo facebook. Spento definitivamente l’essere umano; per ignoranza, paura. Poi la semplicità di un accendino spento che vuole (e sottolineo vuole) farsi accendere, basta che non si isoli troppo. Basta che la solitudine non diventi routine, camuffandola per riflessione. Ma a ognuno i suoi tempi. E comunque sappiate che le fiammelle sono ovunque, preziose, silenziose, devi saperle accogliere e custodire.
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Ambra Simeone
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