Da: Ufficio Stampa UDU
Da quando in luglio è “Esplosa” la questione sulla movida notturna in piazza Verdi, dopo aver concordato con l’assessore ai rapporti con UNIFE le “regole” della movida, siamo rimasti colpiti da come l’Amministrazione non abbia fatto assolutamente nulla di tutto ciò che era stato concordato. Se andiamo a guardare tutti gli articoli usciti sui giornali vediamo tante parole da campagna elettorale che continuano a non andare oltre gli slogan.
Fino a che Il Vicesindaco della Lega Nicola Lodi afferma pubblicamente che la soluzione è tirare su una barricata e chiudere la Piazza. Siamo rimasti esterrefatti dal notare come l’assessore ai Rapporti con UNIFE Alessandro Balboni fosse inizialmente scomparso, forse bacchettato dal Vicesindaco. Abbiamo da subito iniziato a lavorare chiedendo un incontro con il Sindaco per risolvere la questione, portando una mozione in CdS (Consiglio degli studenti), coinvolgendo studenti e residenti contrari alla chiusura della Piazza.
Evidentemente tanto “rumore” ha fatto il volantino che raffigurava un Balboni “sordo” al dialogo tanto da svegliarlo improvvisamente: ha cercato un comitato di residenti creato ad hoc capitanato da una persona molto vicina alla Lega e sostituendo il confronto con l’originario comitato Mayr;
A questo punto tornava comoda Azione Universitaria (La lista universitaria di destra collegata a Balboni) e si costruisce un incontro blindato a tre , senza coinvolgere nessun altro con: Balboni, Azione Universitaria e il neonato fantomatico comitato.
Il guinzaglio nelle mani di Lodi è fin troppo evidente a tutti a parte loro,
UDU ha deciso di affrontare la questione ed evitare che la confusione creata dalla destra vada a scapito degli studenti, dei residenti e dei commercianti. Questo perché gli studenti sappiano chi li sta prendendo in giro ergendosi improvvisamente paladini dei “diritti” universitari.
Noi abbiamo scelto di chiedere un incontro direttamente al Sindaco assieme a tutti gli studenti perché per noi la democrazia è partecipazione e coinvolgimento trasparente così da contrastare un così basso profilo di rappresentanza istituzionale.
Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it