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di Carla Sautto Malfatto

Alberi scorticati
sotto la scure degli uomini
dell’anima fuori, dell’anima dentro

Dio che guarda,
Dio che non c’è,
Dio che è morto
troppe volte.

(ancora suoni inutili, credo,
che non riescono a mutare direzione ai tempi,
impedirne il ripetersi.
Gli occhi superstiti hanno disegnato con dovizia
ciò che neppure si riesce ad immaginare,
e non basta.
Quasi in ripulsa, talvolta, o a noia,
a quel risentire o rivedere,
quasi appartenesse ad un’era marziana
o avessimo compreso.
Allora mi chiedo: se neppure tanto è servito,
se siamo tutti vaccinati,
a che servono le mie parole,
e perché ancora succede
per altra etnia ed altra ragione,
perché ancora non cambia il dolore
e si rischia di chiedere a noi
dov’eravamo in questi giorni
e perché non l’abbiamo impedito).

(Carla Sautto Malfatto-tutti i diritti riservati)

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