Tropical blend… cocco, salsedine e crepuscolo nei Caraibi
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Tropical blend spalmato tutt’addosso, profumo di cocco, di vaniglia e ananas, il vento leggero e costante, eterno portatore di messaggi odorosi, oracolo del tempo che farà. La luce residua del crepuscolo, un’aranciata sempre più rossa, accesa sul piano occidentale di questa spiaggia senza fine, solitamente bianca come zucchero a velo, ora rosata, quasi sanguigna. Le palme, le uniche alture di questo paradiso marino, perso tra il peccato originale e il giorno del giudizio del prossimo, imminente uragano universale. Le nuvole del crepuscolo, ombre grottesche, enormi fantasmi che si stagliano dall’orizzonte oceanico, mi dicono di stare in guardia, che presto la mia vacanza finirà.
Quell’estate del 1979, a Cattolica. Per me che avevo quindici anni, l’Adriatico e il Mar dei Caraibi erano una cosa sola. Le palme davanti all’hotel Miramare non davano frutti ma bastavano per sognare avventure lontane migliaia di chilometri.
No, non sono mai stato ai Caraibi, però con la musica giusta… del resto la vacanza più bella è quella dell’immaginazione. Poi, quando una fantasia è remota nel tempo, diventa ancor più vera nella memoria.
Magari chissà… la prossima estate ci vado per davvero.
Rotation (Herb Alpert, 1979)
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Carlo Tassi
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