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da: Coordinamento Regionale di Sinistra Ecologia Libertà

L’Assemblea regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, riunitasi a Bologna il 13 febbraio 2016, in merito alla decisione del governo di fissare la data per il referendum per le trivellazioni in mare il 17 aprile e di non voler accorpare il referendum con le prossime elezioni amministrative come richiesto in parlamento da Sel, determinando anche per questo un aggravio di spesa di oltre 300 milioni di euro, giudica grave e sbagliata questa scelta per due ragioni.

La prima ragione: il tempo a disposizione per informare e formarsi una opinione risulta davvero ridotto. Il rischio è quindi quello di mortificare ancor di più la partecipazione al voto che già in questa regione ha toccato la sua percentuale più bassa.

La seconda ragione è il merito del referendum: riteniamo che sia sempre più necessario uscire progressivamente e rapidamente dall’era del petrolio, soprattutto in un mare chiuso come l’Adriatico, investendo nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, favorendo la riconversione ecologica dell’economia. Già oggi esistono in Alto e Centro Adriatico 80 piattaforme per l’estrazione del metano. Se se ne aggiungessero di nuove, i rischi per il nostro mare e la nostra economia crescerebbero ulteriormente. La vocazione di un mare chiuso come l’Adriatico non è il petrolio, ma il turismo e la pesca.

Naturalmente il nostro partito sarà impegnato in questi due mesi a dare grande diffusione ai temi referendari, invitando tutti i cittadini della nostra regione a partecipare convintamente ed attivamente al voto referendario per respingere ulteriori trivellazioni in mare.

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