Trauma e nascita
Almeno l’80% dei bambini con alterazioni dello sviluppo, che comprendono anche deficit di concentrazione e autismo, ha alle spalle una storia di parto traumatico.
Il cervello è contenuto nella scatola cranica, una struttura adatta a sopportare la temporanea compressione all’interno del canale del parto e una conseguente grossa espansione durante il primo pianto del neonato.
La parte terminale del sistema nervoso è posizionato all’interno dell’osso sacro (l’osso largo che
forma la parte posteriore del nostro bacino). Anche quest’ultimo osso è strutturato per assorbire le
forze di compressione dovute alle contrazioni uterine, e in seguito a riequilibrarsi grazie ai movimenti corporei che avvengono subito dopo la nascita.
La colonna vertebrale protegge il midollo spinale connettendo la testa al bacino.
I problemi che possono essere presenti durante il travaglio e il parto possono compromettere queste
aree strutturali, e, di conseguenza, alterare il sistema nervoso al loro interno, interferendo quindi con il suo sviluppo fisiologico.
Le disfunzioni strutturali dovute ad un trauma da parto possono essere corrette precocemente, in modo da permettere fin da subito un buon sviluppo neurologico. I problemi legati all’apprendimento, al comportamento e allo sviluppo possono essere affrontati ridando al bambino una corretta integrità anatomo-fisiologica.
In molti paesi è ormai prassi comune far seguire il bambino appena nato da un osteopata, in modo da prevenire possibili future disfunzioni del sistema muscolo scheletrico, nervoso, viscerale e comportamentale. La collaborazione poi con altre figure (medici specialistici, omeopati, psicomotricisti, fisioterapisti) è sempre la soluzione migliore per il soggetto preso in cura.

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Nuccio Russo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)