“Tra Ottocento e Novecento. Ferrara e gli studi sulla ceramica medievale e rinascimentale”: la conferenza di Sauro Gelichi nell’ambito della mostra “Strappati dalla terra e ridonati al sole”
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da: ufficio comunicazione ed eventi Unife
“Tra Ottocento e Novecento. Ferrara e gli studi sulla ceramica medievale e rinascimentale”. E’ questo il titolo della quarta conferenza che si terrà giovedì 24 marzo alle ore 17 presso l’Aula 1A di Palazzo Turchi di Bagno, (c.so Ercole I D’Este, 32), organizzata dal Sistema Museale di Ateneo nell’ambito della Mostra “Strappati dalla terra e ridonati al sole”, visitabile fino a domenica 3 aprile, che vede esposte le ceramiche antiche, le pagine di erbario ed opere grafiche e pittoriche di Luigi Filippo Tibertelli de Pisis (1896- 1956).
Relatore di questo appuntamento sarà Sauro Gelichi, docente di Archeologia Medievale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Direttore della Scuola in Conservazione e Produzione dei Beni Culturali, che nel corso dell’incontro illustrerà la storia del collezionismo ferrarese in rapporto alla storia della ceramica medievale italiana.
“Partendo dal Campori, analizzerò la figura di Pasetti, il primo e più importante collezionista di ceramiche locali – ci anticipa il Prof. Gelichi – Poi, passando dalla breve e singolare parentesi rappresentata dalla raccolta De Pisis (dai suoi articoli sulla ceramica pubblicati sulla rivista ‘Faenza’), discuteremo criticamente le ricerche degli anni ’70 del secolo scorso, che hanno rappresentato un momento di ripresa e rilancio degli studi sulla ceramica ferrarese, in particolare la graffita. Completeremo il quadro parlando delle ricerche archeologiche che dai primi anni ’80, hanno interessato anche Ferrara, analizzando come e in che misura, abbiano contribuito allo studio e al rinnovamento della conoscenza sulle produzioni ferraresi”.
Per informazioni: Carlotta Cocchi 0532/293554 – 338/6195391

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UNIVERSITA’ DI FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani