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Torna in sala Bande à part di Jean-Luc Godard

Articolo pubblicato il 20 Febbraio 2018, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da organizzatori

BANDE À PART di Jean-Luc Godard

Mercoledì 21 febbraio ore 21.00

v.o. sott. ita – ingresso 5 euro

Mercoledì 21 febbraio alle 21.00, BANDE À PART di Jean-Luc Godard sarà in programmazione al Cinema Boldini in versione restaurata grazie a Movies Inspired. Il film del 1964 è il settimo lungometraggio di Jean-Luc Godard con la leggendaria Anna Karina, ispirato liberamente a Pigeon vole, un romanzo della economica Série noire (Edizioni Gallimard).

Odile rivela ai suoi compagni di classe, Frantz e Arthur, che il pensionante di sua zia Victoria possiede una grossa somma di denaro nascosta in soffitta. I due progettano di compiere una rapina e, per convincere Odile a lasciarli entrare dalla zia, la corteggiano a turno, passandole bigliettini d’amore e portandola a ballare…

Finalmente Odile cede e porta gli amici a casa, ma il bottino non si trova. Solo il giorno successivo si riesce a trovare il malloppo nella cuccia del cane, ma improvvisamente scoppia una sparatoria. Odile e Frantz scappano senza bottino e decidono di espatriare in Sudamerica.

Il film lascia trasparire lo sguardo tenero e romantico del regista sui fragili protagonisti, le cui vicende sono scandite dalla inconfondibile voce di Godard e dalle musiche di Michel Legrand, immersi nel paesaggio parigino, tra natura, campagna e traffico cittadino.

Bande à part è diventato pietra miliare della Nouvelle Vague, tra i film più amati e citato in numerose pellicole, tra le più note Pulp Fiction di Tarantino, Le Week-End di Michell, American Sunshine di Hynes, The Dreamers di Bertolucci. Eppure fa sorridere l’intento di Godard: «Mi sono detto: “Farò di Bande à part un piccolo film di serie Z come certi film americani che mi piacciono.”».

Cinema Boldini, via Previati 18

www.cinemaboldini.it

0532247050

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani