Tiziano Scarpa inaugura il ventennale Feltrinelli
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da: ufficio stampa “Gruppo del Tasso”
Effetti collaterali della scrittura è il titolo del monologo teatrale del Premio Strega Tiziano Scarpa, ospite a Ferrara sabato 8, in apertura al compleanno della storica libreria storica: “20 anni a Ferrara… la Feltrinelli fa 20 anni”, acclama il motto coniato dalla direttrice Erika Cusinatti. L’appuntamento sarà a Casa di Stella dell’Assassino, dove i ragazzi dell’Associazione “Gruppo del Tasso”, in collaborazione con l’Ente Palio e la contrada di Santa Maria in Vado, allestiranno una serata frizzante e fuori dall’ordinario per inaugurare il tanto atteso ventennale.
Per l’occasione, lo scrittore intratterrà il pubblico con una lettura scenica del suo recente Come ho preso lo scolo (Effigie), mescolata a pause musicali. «Racconterò situazioni scabrose, angoscianti, divertenti, dolcissime – ha anticipato Scarpa – Esperienze che ho vissuto, e che spero abbiano valore al di là della mia persona. Vi farò entrare nel giardino del sonno d’amore. Recitare in un film di Monicelli, nel deserto, senza sapere la parte. Organizzare una manifestazione contro certi sindaci razzisti. Conoscere presunte amanti di mio padre e genitori di miei omonimi suicidi. Tutte cose successe a causa dei miei libri. Non mi sarei mai aspettato – ha concluso – che scrivere avesse queste conseguenze». L’evento, inoltre, è sostenuto dalle Edizioni Al Ce di Erika Scarpante, che nell’album fotografico Scale a Ferrara ha messo in pagina gli scatti originali di Oreste Biancolli, ambientati proprio nei saloni della dimora rinascimentale e datati 1960.
Da non perdere anche la testimonianza della bolognese Beatrice Balsamo, nel medesimo pomeriggio, alle 17.30, all’interno della libreria Feltrinelli. L’esperta di psicologia delle narrazioni, già docente alla Cattolica di Milano e celebre per la ricerca cinematografica Hitchcock. Il Volto e la Cosa (Mimesis, 2010), presenterà Amore sussurro di una brezza leggera (Effatà). Nella sua ultima pubblicazione si respira un amore nato dal distacco e dal silenzio, pagine intrise di amicizia, carità, urgenza, in un tentativo di non banalizzare mai il sentimento. Specialmente se teso a un altrove.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani