“The Rider” – 1 e 2 ottobre al cinema Boldini
Da: Arci Ferrara
Martedì 1° ottobre – in versione doppiata in italiano – e mercoledì 2 ottobre alle ore 21 – in versione originale sottotitolata in italiano – verrà proiettato al Cinema Boldini il film “The Rider” della regista Cloé Zhao. Ingresso 5€
Nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota, Brady Blackburn addestra cavalli selvaggi. Giovane cowboy e stella nascente del rodeo, apprende dal suo medico di non poter più cavalcare. Una brutta caduta lo ha disarcionato per sempre, sfondandogli il cranio in maniera quasi fatale. A fianco della sorellina, affetta dalla sindrome di Asperger, e in lotta col padre piegato dal lavoro e dalle responsabilità, cerca una nuova ragione di vita in un Paese che non fa sconti. Ma un cowboy non può stare a lungo lontano dai suoi cavalli e Brady è determinato a ritornare in sella il prima possibile, nonostante sappia che il rodeo lo esporrebbe a grandi rischi e una seconda caduta potrebbe comportare lesioni con conseguenze gravissime. Brady si ritroverà quindi di fronte a un bivio: dedicarsi alla guarigione e alla sua famiglia o rischiare tutto per fare ciò che meglio rappresenta la sua vita, correre a cavallo.
La regista Chloé Zhao, cinese traslocata a New York, racconta un’epopea biografica: la storia del ventenne Brady, cowboy Lakota Sioux nato e cresciuto nella riserva Pine Ridge, che deve reinventarsi a causa di un incidente. Riparato con una placca di metallo, quella ‘toppa’ in testa gli impedisce di tornare in sella e di corrispondere all’immagine ideale del cowboy. Il giovane rappresenta una comunità di “cavalieri” costituitasi attorno alla passione per i cavalli, che nonostante la carnagione chiara, sono nati e cresciuti nella riserva e sono sia Oglala Lakota Sioux che cowboy. Indossano cappelli piumati per onorare la loro discendenza Lakota – cowboy indiano – una vera e propria contraddizione americana. La regista li ha osservati a lungo prima di comporre una ballata centrata su Brady e inscritta nella tradizione western, dove gli attori, non professionisti, interpretano personaggi conformi al loro vissuto.
Muovendosi intorno a un materiale documentario, The Rider è una lenta presa di coscienza di un ragazzo in simbiosi con la natura e con la storia di una terra marcata dal massacro dei Sioux (1890).
“Abbiamo fatto in modo che le riprese, pur di scene reali, avessero un taglio cinematografico per far sì che la realtà entrasse perfettamente a far parte della narrazione. Attraverso il viaggio di Brady, sia dentro che fuori dallo schermo, spero di esplorare la nostra cultura riguardo alla mascolinità e di offrire una versione più sfumata del classico cowboy americano. Voglio anche far vedere un ritratto autentico del ruvido, onesto e bellissimo cuore dell’America che amo e rispetto profondamente”. (Chloé Zhao)

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Arci Ferrara
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)