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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Da: Il Gruppo dei 10

“The legendary johnny o’neal trio”

johnny o’ neal, pianoforte e voce

mark lewandowsky, contrabbasso

Itay Morchi, batteria

Tutte le direzioni in summertime 2019

bar ragno (Comacchio, Ferrara)

doppio appuntamento:

sabato 24 agosto concerto jazz del trio di o’neal

+ domenica 25 agosto omaggio a nat king cole

*****

Arrivano a Comacchio due serate memorabili, entrambe – ma in modo differente l’una dall’altra – con protagonista uno tra gli artisti internazionali più capaci di esprimere lo stato dell’arte della musica jazz. Con il trio del pianista e cantante Johnny O’Neal, l’estate si fa ancora più calda e vivace a Comacchio. Il doppio appuntamento in programma s’inserisce all’interno di Tutte le direzioni in Summertime 2019, rassegna ideata e organizzata da Il Gruppo dei 10.

Sabato 24 agosto al Bar Ragno di Comacchio (Ferrara), il trio capitanato dal pianista e cantante jazz newyorkese proporrà una serata dedicata al leggendario approccio musicale di O’Neal. Ad accompagnarlo saranno due fra i più ricercati musicisti di N.Y., Mark Lewandowsky al contrabbasso e Itay Morchi alla batteria, abituali sidemen di O’Neal. Nato a Detroit nel 1956, Johnny O’Neal arrivò a New York all’inizio degli anni Ottanta. Ancora giovanissimo, ‘bazzicò’ già nelle formazioni di Milt Jackson, Sonny Stitt, Eddie ‘Lockjaw’ Davis, Buddy DeFranco e Clark Terry. Un ingaggio al Blue Note gli permise di accompagnare jazzisti di fama come Dizzy Gillespie, Ray Brown, Nancy Wilson, Joe Pass e Kenny Burrell e, in quel fortunato periodo, ottenne anche un contratto discografico con la Concord, entrando a far parte dei Jazz Messengers di Art Blakey. Vi rimase tra il 1982 e il 1983: il momento culminante della prima fase della sua carriera. Nel 1986, però, lasciò New York e scomparve dai riflettori. Pochi anni fa, all’improvviso, è ricomparso sui palchi della Grande Mela e da quel momento la sua storia ha ripreso l’originario slancio. O’Neal è oggi legato al lato più swing della grande tradizione dalla quale è emerso. Entertainer dal forte slancio, il suo stile vocale mira sempre a creare un coinvolgimento diretto con il pubblico, oggi come allora.

Domenica 25 agosto la serata sarà Unforgettable, indimenticabile. Come la sua canzone più nota, come il suo segno nel mondo del jazz. Sempre al Bar Ragno di Comacchio (Ferrara) e consolidando il trio della sera precedente, l’appuntamento musicale sarà invece dedicato alla leggendaria figura di Nat King Cole, a cent’anni dalla nascita. Nat King Cole, infatti, è stata la prima pop star del jazz. Originario dell’Alabama, è stato un artista innovativo come pianista, come cantante e con il suo trio, che al tempo propone una formula innovativa, unendo pianoforte, chitarra e contrabbasso. Tutto nacque per un contrattempo. Nella sera di debutto allo Swanee Inn, Los Angeles, il batterista non si presenta. Nasce così il celebre trio, al contempo seducente ed elegante, che passerà alla storia: quello firmato Nat King Cole. Alla seduzione del trio, si unirà quel ‘cocktail combo’ che prende vita dall’insieme tra musica e voce, quella appunto di Cole. Il suo è puro intrattenimento, fatto di energia e fairplay, pur raccontando le storie della tradizione afroamericana (come in Straighten up and fly right, brano basato su un racconto della tradizione popolare nera, che nella sua estetica anticipa il primo rock’n’roll). Il timbro, baritonale, unisce tenerezza e ironia, sensibilità e qualità, precisione ritmica. Fra gli anni Trenta e Quaranta, due erano le voci del cambiamento, che anticipavano l’innovazione musicale che sarebbe arrivata dopo qualche anno: c’era quella di Frank Sinatra, e c’era quella ‘black’ del ‘Nature Boy’, Nat King Cole.

Entrambi i concerti iniziano alle 21. Per informazioni e prenotazioni: Bar Ragno – via Cavour 1, Comacchio (Ferrara), 0533.81284, 339.4993724. Tutte le informazioni degli eventi in programma si potranno trovare anche sulla pagina Facebook de Il Gruppo dei 10.

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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