In questi giorni di Io-Io-Io urlato ai quattro venti e su tutti e quattro i social ho deciso di adeguarmi anch’io.
Purtroppo però non ho da consigliare dei metodi per togliere una bruciatura di sigaretta da una camicia col bicarbonato.
Non ho nemmeno un elenco di ragioni da depositare dentro una bacinella con su scritto “che figata il Mes”.
Non ho neanche da strillare sulle mie libertà individuali fatte a pezzi – come quelle di tutti noi privilegiati con un tetto sopra la testa – partendo dalla violazione del mio sacrosanto diritto alla dedizione ai miei hobby.
Ho solo un sogno ricorrente che da giorni infesta il mio sonno che in questi giorni va in onda in forma non proprio ridotta ma insomma, diciamo che ci sono delle interferenze.
Da giorni ormai, tutte le notti sogno di correre per strada suonando i campanelli.
Lo so, è uno scherzo infantile e stronzo ma c’è sempre chi è più stronzo e infantile di me.
Ad ogni modo poi è solo un sogno.
Purtroppo però, penso che dopo la mia ultima scorribanda vandalico-onirica sarò costretto a darmi una bella calmata.
È successa una cosa orribile.
Non sono stato fermato-e-multato dai gendarmi, non sono stato nemmeno gambizzato da un cecchino appostato su un balcone.
Me ne stavo lì bello felice a suonare un campanello dopo l’altro fra un bel “BR Impianti”, un “Drogatti – Cannellini” e un “Rescazzi – Biolcati” quando correndo un altro po’ mi son fermato davanti all’ennesimo portone pronto a suonare ancora e mi son trovato davanti la targhetta “Fam. Thurston Moore – Eva Cringe”.
Bene, mi son svegliato di soprassalto e non son più riuscito a dormire.
Quindi insomma, non fate come me.
Fatevi passare certe voglie un po’ strane perché cose così di ‘sti tempi forse non vanno neanche pensate.
Fate i bravi e buona settimana a tutti.
Dream Police (Cheap Trick, 1979)
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