Tagliani e gli scempi ai danni della comunità ferrarese
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da: ufficio stampa Comitato Elettorale Vittorio Anselmi, Candidato Sindaco di Ferrara
Commento di Vittorio Anselmi alle dichiarazioni del sindaco Tiziano Tagliani
La sfida delle stupidaggini Tagliani e la sua giunta, in perfetta continuità con quelle precedenti, l’hanno già vinta.
E, purtroppo per i ferraresi, non parliamo di stupidaggini verbali, ma di veri scempi ai danni della comunità ferrarese.
Tagliani non si azzarda a parlare dell’ospedale di Cona, un’opera da 500 milioni, se si considerano anche quelli spesi per una metropolitana di superficie alla quale mancano ancora i binari. Il commento maggiormente esemplificativo su questo sperpero immane di denaro pubblico (e il denaro pubblico sono i soldi dei cittadini) l’ha fatta il presidente della Regione, Vasco Errani, con quel “Con che faccia ci ripresentiamo?” che rende meglio di qualunque altro discorso le responsabilità del centro sinistra che ci governa da decenni.
Quanto all’inceneritore Tagliani dice sostanzialmente che non c’é alternativa. Certo, fintanto che accetteremo il sistema che è stato sinora organizzato, funzionale al suo mantenimento. È evidente che non lo si può semplicemente “spegnere” come una sigaretta. Ma noi su questo pretendiamo due cose: la prima è una più incisiva politica sulla filiera della raccolta differenziata, non solo le plastiche o i RAEE; la seconda è che la nuova politica sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti venga sganciata dall’attuale rapporto di sudditanza con Hera. Perché una risposta ai cittadini che chiedono una maggior tutela della propria salute, già così pesantemente minacciata dalle emissioni in atmosfera, bisogna darla e in fretta.
Se poi Tagliani considera una sciocchezza l’idea di riqualificare la zona GAD con lo spostamento dell’attuale stadio, per liberare la vasta area che si trova tra via Cassoli e Corso Piave, attuando un intervento di riqualificazione urbana di un’area di quasi due ettari di superficie (sic) nel cuore della città, che una volta veniva definito “quartiere Giardino”, beh, mi spiace ma me ne farò una ragione. E’ evidente che a Tagliani le operazioni di accordo tra pubblico e privato non interessano se non servono a nascondere imbarazzanti e colossali errori precedenti come il Palazzo degli Specchi, la Stu e così via.
Ma se Tagliani è così attento a che non si commettano sciocchezze nella nostra città perché allora non dà alcuna risposta nemmeno ai cittadini della GAD che chiedono concreti interventi strutturali di riqualificazione? Perchè non ha evitato la demenziale operazione del Teatro Verdi? Perché non ha vigilato e non è intervenuto sull’operazione che doveva recuperare il complesso di san Benedetto e che rischia oggi di abortire definitivamente, aggiungendosi così al già cospicuo numero di edifici e complessi abbandonati nel cuore della città? Perché non si è mai interessato di un fondamentale comparto come quello dell’edilizia, annichilito certo dalla crisi economica ma anche dalla incredibile lungaggine e farraginosità degli strumenti urbanistici che hanno trovato conclusione dopo ben dodici anni e tre assessori? Perché non ha fatto la sua parte per evitare la chiusura di Hermitage, o non ha evitato lo scempio del mercato del venerdì davanti al Duomo o del ‘mercatino’ di Natale?
Mi fermo qui per brevità di spazio, ma spero che i lettori il 25 maggio sapranno, nel loro animo, capire e individuare chi può rappresentare davvero una novità e una speranza di cambiamento per la città, pur tra mille difficoltà e nell’ambito di una campagna elettorale dominata da una portentosa “macchina da guerra” cui il sindaco aggiunge di suo arroganza e spocchiosa sufficienza.
Vittorio Anselmi

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani