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da Organizzatori

Sabato 22 aprile 2017 alle ore 18.00 la Galleria FabulaFineArt presenta Sulle arie, sulle acque, sui luoghi, personale di Lucia Lamberti a cura di Maria Letizia Paiato. Dirigibili, navi da guerra, paesaggi portuali, città che si specchiano nell’acqua, ponti, mappe, sono alcuni dei soggetti protagonisti della “fabula” visiva di Lucia Lamberti. Come in un romanzo, l’artista snoda per immagini l’esplorazione di fatti, luoghi e accadimenti, intrecciando a vicende storiche la vita individuale delle persone, interagendo simultaneamente con chi si accosta alla sua opera. Il dato figurativo è solo il primo livello di lettura cui Lamberti ci mette di fronte, o meglio è la traccia visuale che si offre allo spettatore quale incipit di un cosmo romanzesco, articolato e da scoprire. Poco alla volta, nell’addentrarsi fra le sale della galleria, con un incalzare narrativo, Lamberti ci conduce in quell’“ambizione panoramica” (Roger Caillos) dove è implicita l’attività umana e in luoghi dove la storia progressivamente si fa storia dell’Europa, dunque anche delle nostre radici culturali. Come in dei fermo immagine fotografici, Lamberti fissa pittoricamente delle scene, dei momenti quotidiani immersi nel lento scorrere del tempo, in apparenza ordinari. Si tratta di sfondi che, frutto di accurate ricerche di archivio, l’artista fa riaffiorare dal passato, contestualizzandoli al presente, attraverso un complesso procedimento di concettualizzazione della ricostruzione storica. Traslati al piano bidimensionale del quadro, essi si traducono in pitture in cui emergono suggestioni di memorie collettive e individuali. Le serie Luftschiffe, Koenigsberg, Landscapepaintings, e Organiclandscape, cui si aggiunge per questa mostra un inedito lavoro sulle Isole Svalbard, per la prima volta esposte tutte assieme, sono gli ideali capitoli di una successione di avvenimenti concatenati nel tempo fittizio proposto da Lamberti che, come una scrittrice, compone e trasforma la storia in sequenze pittoriche. In questo modo, tutta la sua opera si mostra come un vero e proprio “intreccio”: ogni singolo dipinto rappresenta un punto di partenza dal quale progredire in un personale ordine degli avvenimenti. In questa concatenazione, le opere di Lamberti prendono la parola, nell’alternanza continua di più storie simultanee che, ora l’una ora l’altra, s’interrompono per poi essere riprese secondo un procedimento che ricorda quello cinematografico. L’elaborazione di scatti provenienti da archivi web specializzati nel fermo-immagine, lo rammentiamo qui, è proprio la peculiarità che ha distinto il dipingere dell’artista nell’arco della sua carriera e fino al 2009. Attraverso la pittura, Lamberti restituisce consistenza e permanenza a qualcosa di estremamente liquido e incorporeo quale è l’immagine dissolta nella rete, così in queste serie più recenti, essa reintegra persistenza a documenti dispersi e dimenticati, quindi a storie di cui si sono perse le tracce. Nel rimettere in circolo la Storia, l’artista allarga il suo obiettivo al senso generale del vivere e dell’abitare. Non a caso, infatti, Il titolo della mostra è un’esplicita citazione del Corpus, ossia uno dei libri più importanti di Ippocrate dove Le arie, le acque, i luoghi mettono l’accento sulla stretta correlazione tra le abitudini di vita e la possibile cura. Con questa precisa scelta lessicale, Lamberti sottolinea il legame fra l’esistenza, il tempo e lo spazio che, quando diventano cronaca di avvenimenti bellici, tragedie umanitarie e spostamenti di confini, si fanno sinonimo di patologia. Tuttavia l’artista, è attraverso l’atto creativo che recupera quelle memorie traumatiche della Storia non ancora elaborate, sottoponendole a una terapia per riportarle verso un’aria più salubre. (Maria Letizia Paiato).

Lucia Lamberti (Salerno 1973) vive e lavora tra Bologna e Salerno. Le sue opere nascono da una lunga selezione di immagini provenienti da archivi o da reportage e sono legate ad un nucleo tematico preciso, che, dal 2009, coincide con il paesaggio e le sue trasformazioni (Kaliningrad – Königsberg). La partenza dal dato oggettivo è solo il primo passo di una strategia con la quale l’artista realizza opere su carta, su tela, video e installazioni pittoriche. La cifra stilistica e la tecnica rispondono volta per volta in maniera diversa dell’argomento affrontato. Concepiti come delle serie, o, per meglio dire, dei capitoli, i suoi dipinti si collegano attraverso un nesso di senso, un grado di unione e raccontano, avvicinandoli tra loro, storie e luoghi apparentemente lontani. Lo stesso processo creativo l’ha portata a realizzare, tra il 2006 e il 2009, cicli di dipinti dedicati alle donne armate, con immagini provenienti da archivi web specializzati nel fermo-immagine cinematografico, del genere “ragazza con la pistola”. Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero, sia in gallerie private sia in sedi istituzionali, tra cui il MNAC di Bucharest -RO; il Consolato Italiano a Bruxelles -B (solo show); la Fondazione Orestiadi a Gibellina -I; il CollegiumHungaricum a Berlino -DE; il Kaliningrad Art Museum –RU. Hanno scritto del suo lavoro: Eugenio Viola, Antonello Tolve, Achille Bonito Oliva, Gianluca Marziani, Martina Cavallarin. Le sue opere sono in collezione permanente presso TERNA, Roma, il LentosMuseum di Linz in Austria; la Certosa Di San Lorenzo, Padula, (SA) e la Fondazione Orestiadi di Gibellina (Tp).

FabulaFineArt è diretta da Giorgio Cattani e si avvale di un Comitato Scientifico composto da Andrea B. Del Guercio e Veronica Zanirato. In galleria Annamaria Restieri ed Elisa Ugatti.

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