Giocatori che segnano tutti i gol con la mano, e nessuno che protesta. Il gioco è quello del calcio da tavolo e oltre un centinaio dei suoi partecipanti si sono dati appuntamento a Ferrara tra sabato e domenica scorsi. L’incontro era per il Super9, uno dei nove migliori tornei italiani che si disputano una volta all’anno e che nel nord Italia toccano appunto Ferrara, Cremona e Torino. Per vincere la coppa a squadre di sabato e quella individuale di domenica sono arrivati dal Piemonte (Casale Monferrato) come dall’Abruzzo (Chieti), da Trentino, Marche e Friuli, oltre che dalle più vicine Modena, Brescia, Lugo, Mestre, Cremona, ma anche Roma, Pisa, Pistoia, Grosseto e Vicenza. Addosso divise decisamente sportive, ma in mano una strana valigetta, che non è di quelle ventiquattr’ore marroncine di pelle e nemmeno di quelle nere high-tech.
Quando le apri, le scatole colorate sfoderano velluti verdi come scrigni di un gioielliere ad accogliere campioni in miniatura. Ci puoi trovare dentro un Maradona compresso in due centimetri e mezzo, con la microscopica ma fedelissima maglia bianco-azzurra e i compagni del Napoli fine anni ’80. In un’altra c’è un Messi rosso-blù che capitana una squadra ideale composta da Rooney del Manchester United, dal brasiliano Neymar e dall’attaccante del Milan e della Nazionale italiana El Shaarawy. Una scatola contiene tutti i giocatori della Spal che quest’anno giocano al Paolo Mazza. Un’altra ha stampati sulle basi a mezza sfera nomi che non sai bene da dove arrivino, finché non scopri che sono amici e compagni di squadra del giocatore stesso.
Il Subbuteo è il calcio in punta di dito inventato da un inglese alla fine degli anni ’40. In Italia ci ha giocato per lo più chi era ragazzo negli anni ’80 e pian piano ha ripreso coraggio, magari perché ha rivisto quelle scatole di minuscoli calciatori in edicola o in qualche vetrina. E’ stata l’occasione per rispolverare miniature ormai dimenticate in soffitta e per rimettere in piedi il vecchio tavolo rivestito di panno verde con le righe bianche che delineano area di porta, lunetta e centrocampo.
E’ così che alcuni di quegli ex ragazzi hanno approfittato del fatto di essere diventati adulti per fare del loro divertimento di gioventù uno sport serissimo. Nel 1994 è nata la Federazione italiana sport calcio tavolo (Fisct) con un migliaio di tesserati e campionati di serie A, B, C e D. Ci sono il Campionato italiano individuale, il Mondiale, la Champions League, l’Europa League, tornei Major e Super9.
Anche a Ferrara è successo qualcosa del genere. Il presidente della squadra cittadina, Filippo Rossi, aveva poco più di vent’anni nel 1996, quando ha pensato con alcuni amici di riaprire la valigetta. Nella taverna della casa materna Pippo installa tre tavoli verdi e attorno a quelli nasce la squadra, che si chiama Subbito Gol. Nel 2003 il gruppo – che conta una ventina di tesserati – ottiene dal Comune la sede, che è all’interno di Area Giovani in via Labriola. Il posto non è distante dalla Biblioteca cittadina che prende il nome da Gianni Rodari, lo scrittore che in punta di dita sapeva scrivere con tanta meravigliosa fantasia. Uno spazio dove, a seconda di giorni e orari, si alternano graffitari, musicisti in erba, corsi di scrittura creativa, web design e tutto ciò che può interessare e coinvolgere gli adolescenti. Di ragazzi, nel Subbito Gol ce ne sono un paio che partecipano con regolarità ai tornei.
Quando vanno lì, comunque, tutti tirano fuori il loro cuore più giovane; poco importa che abbiano 13, 40 o 50 anni. Curiosi e nostalgici sono i benvenuti ogni venerdì dalle 21 in poi. Per tornare a sognare e accalorarsi attorno a un campo di panno verde.
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Giorgia Mazzotti
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