Studentesse e studenti delle superiori a caccia di particelle: all’Università come al Cern grazie alle Masterclass Infn
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Da: Ufficio Stampa, Comunicazione Istituzionale e Digitale
Nelle aule dell’Università di Ferrara come al CERN di Ginevra. Si può sintetizzare così lo spirito delle Masterclass dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), organizzate a Ferrara in collaborazione con l’Ateneo il 14 marzo e il 27 marzo, presso il Polo Scientifico Tecnologico di Unife, in contemporanea con 52 diverse nazioni per oltre 200 prestigiosi enti di ricerca e università del mondo e 13.000 studenti delle scuole superiori.
A Ferrara oltre 160 tra studentesse e studenti delle scuole superiori hanno potuto vestire i panni dei ricercatori in fisica delle particelle e lavorare sui dati reali provenienti dall’esperimento LHCb, uno dei principali esperimenti dell’acceleratore di particelle LHC, dove 100 metri sotto terra, nel tunnel di 27 km sotto Ginevra, fasci di protoni si scontrano quasi alla velocità della luce. In conclusione di giornata, dopo seminari e analisi dei dati, i ragazzi si sono collegati in videoconferenza con il CERN e con i coetanei di tutto il mondo che hanno svolto gli stessi esercizi in altre università e laboratori, per discutere insieme i risultati emersi dalle esercitazioni.
A testimoniare l’interesse destato dall’iniziativa, la provenienza dei giovani: “Abbiamo ricevuto più di 230 richieste di iscrizione, e per accettarne il più possibile abbiamo deciso di organizzare due giornate. Gli studenti provengono non solo da scuole della città e della provincia ma da tutta la regione, oltre che da Veneto, Lombardia e Marche”, racconta Massimiliano Fiorini, docente di Unife e associato con incarico di ricerca dell’INFN, organizzatore dell’edizione ferrarese della Masterclass.
L’iniziativa fa parte delle Masterclass internazionali organizzate da IPPOG (International Particle Physics Outreach Group). Le Masterclass si svolgono contemporaneamente in 52 diverse nazioni, coinvolgono oltre 200 tra i più prestigiosi enti di ricerca e università del mondo e più di 13.000 studenti delle scuole superiori. Per l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, oltre alla sezione di Ferrara, sono presenti le sezioni di Bari, Bologna, Cagliari, Cosenza, Firenze, Genova, Lecce, Milano Bicocca, Milano, Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Salerno, Sapienza Università di Roma, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Torino, Trieste e Udine, i Laboratori Nazionali di Frascati, il TIFPA di Trento e l’Università di Modena e Reggio Emilia.
BOX DI APPROFONDIMENTO
LHCb e Unife – Annunciate due scoperte fondamentali per la storia della Fisica delle particelle
I dati sui quali le Masterclass hanno lavorato erano proprio quelli riguardanti lo stesso esperimento e le stesse particelle (i quark charm) al centro pochi giorni fa di una scoperta fondamentale nella storia della fisica e in cui il team ferrarese ha avuto un ruolo importante. Dopo anni di ricerca è stata infatti osservata un’asimmetria di comportamento tra particelle e antiparticelle, una scoperta che da una parte conferma la validità del Modello standard della fisica, dall’altra spinge alla ricerca della completa spiegazione della lieve differenza tra materia e antimateria, quello che consente al nostro Universo di esistere.
A questa scoperta, si è aggiunta quella annunciata martedì 26 marzo, di una nuova particella di pentaquark. I pentaquark fanno parte di una classe di particelle dette, esotiche, e sono composte, per l’appunto, da cinque quark. Dal punto di vista teorico, l’esistenza del pentaquark era stata ipotizzata già verso la fine degli anni sessanta. Ma c’è voluto quasi mezzo secolo per osservare effettivamente la particella in laboratorio, per la prima volta, nel 2015, sempre presso l’LHCb.
La collaborazione scientifica LHCb è un sodalizio internazionale di decine di istituti, tra i quali l’Università di Ferrara, con un gruppo di fisici costituito da Roberto Calabrese, Massimiliano Fiorini, Eleonora Luppi, Luciano Pappalardo e Luca Tomassetti. Al gruppo ferrarese della collaborazione LHCb appartengono anche i ricercatori e tecnologi della sezione di Ferrara dell’INFN Mirco Andreotti, Wander Baldini, Concezio Bozzi, Angelo Cotta Ramusino e Stefania Vecchi. Completano il gruppo tecnici dell’Università e dell’INFN e giovani laureandi, dottorandi e assegnisti di ricerca: lavorando con passione in un ambiente internazionale altamente competitivo hanno aumentato il proprio bagaglio di esperienza e conoscenza e hanno avuto modo di farsi apprezzare per le loro qualità. Il gruppo ha avuto un ruolo importante nella costruzione del rivelatore dei muoni ed è fortemente coinvolto nello sviluppo del nuovo rivelatore di luce Cherenkov che verrà utilizzato nella presa dati ad alta luminosità prevista per il 2021. Oltre alla costruzione di rivelatori fondamentali per l’esperimento, il gruppo ferrarese si occupa di selezione e analisi dati, di sviluppo di sistemi di calcolo e gestione dei dati
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