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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


3 Ottobre 2014

Strapaesana

Tempo di lettura: < 1 minuto


Alla faccia dell’Internazionale! vien da dire pensando a Totò. In concomitanza con l’inaugurazione del festival che la proietta in una dimensione cosmopolita, Ferrara non ha resistito alla tentazione di esibire anche la propria anima strapaesana, con la sua silhouette più ‘smandrappata’. Così, gli ospiti e il pubblico (che in gran parte è anche turista) anziché godere lo spettacolo di monumenti e bellezze architettoniche, questa mattina ha potuto ammirare magliette e reggiseni del mercato.
Ma possibile non si potesse – almeno per un venerdì – evitare lo scempio del centro storico con i banchetti degli ambulanti, che oltre all’immagine borgatara, creano un oggettivo intralcio al transito delle migliaia di persone che rapidamente tentano di spostarsi da un luogo all’altro?
Non bastasse, in piazza Castello – come d’altronde capita tristemente ogni giorno – si può ‘ammirare’ il disordinato parcheggio di mezzi addetti al carico-scarico e di altri veicoli tranquillamente in sosta (una quarantina), alla faccia dei divieti e delle limitazioni dell’area monumentale pedonalizzata.
Insomma, se nelle peggiori tradizioni, quando non si riesce a rigovernar casa prima dell’arrivo di ospiti di riguardo, si butta la polvere sotto al tappeto, a Ferrara non siamo riusciti a celarci neppure dietro al velo della più trita ipocrisia borghese. Non si sarebbe risolto il problema – un problema che prima o poi dovrà essere affrontato seriamente – ma quantomeno ci avrebbe risparmiato una figuretta da provincialotti.
Nei casi migliori si dice buona la prima, nel nostro proprio non si può.

strapaesana-ferrara

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Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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