Stranezze dal Giappone: c’è una bicicletta Bianchi in strada
Tutte le cose hanno una memoria. Noi la riconosciamo e l’interpretiamo. Così Remo Bodei si affianca all’idea giapponese del valore delle cose. Non è un valore puramente economico, ma principalmente personale. La scelta di una cosa è dettata dalla nostra memoria culturale, da significati estetici e tecnici. Considerando che la scelta delle cose è riflesso della nostra personalità, le cose acquisiscono valore personale. Se c’è rispetto per la persona, c’è anche rispetto per le sue cose.
Fuori dalla vetrina di una pasticceria giapponese a Tokyo vedo una straordinaria bicicletta Bianchi. Alta tecnologia su due ruote, telaio speciale, di un bel mite azzurro tradizionale. C’è anche la borraccia, forse la stessa che nel 1952 si stavano scambiano Coppi e Bartali nella famosa tappa Losanna-Alpe d’Huez, sul passo del Galibier, del Tour de France.
Tutti le passano davanti, tutti forse l’ammirano, ma nessuno la tocca.
Perché mi deve sembrare strano?
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Davide Bassi
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)