Mercoledì 1 dicembre alle ore 17 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara prosegue il ciclo di iniziative “Storie d’opera”, che racconta la lirica attraverso i libri. Ospite per questo nuovo incontro è Lidia Bramani, che presenterà il suo nuovo lavoro “Le nozze di Figaro. Mozart massone e illuminista” (Ed. Il Saggiatore, 2020). L’ingresso è libero e gratuito, è necessario il Green pass per accedere alle sale.
Scrittrice e musicologa, nel 1993 Lidia Bramani vince il premio tedesco Siemens, che segna l’inizio della sua collaborazione ai Cicli Berlinesi con Claudio Abbado: è del 2015 La musica scorre a Berlino (Bompiani 2015), ultima testimonianza diretta del grande maestro, che rielabora, rivede e aggiorna la conversazione Musica sopra Berlino (sempre per Bompiani 1999, edizioni tascabili, 2000). Fra i suoi libri, Mozart massone e rivoluzionario (Mondadori 2005). Cura la serie di saggi musicologici internazionali per l’Archivio Ricordi. Per Feltrinelli ha pubblicato E Susanna non vien. Mozart e le donne (con Leonetta Bentivoglio; 2014).
Nel nuovo volume Le nozze di Figaro. Mozart massone e illuminista, pubblicato lo scorso anno, l’autrice affronta la prima delle tre opere della trilogia, sviscerandone il contesto storico, sociale, politico, culturale, artistico e religioso in cui il compositore ha dato vita a uno dei suoi più importanti capolavori.
Cristallizzato nell’immagine del genio irriverente preso solo dalla sua arte, folle e sregolato nel suo inconsapevole talento, Wolfgang Amadeus Mozart è rimasto intrappolato per secoli nel mito del puer aeternus. Tuttavia Mozart non era svagato o ingenuo. D’indole brillante e multiforme, era perfettamente immerso nel suo tempo: sensibile ai fermenti che ispiravano gli ultimi fulgori del Secolo dei Lumi, aveva una biblioteca ricchissima con testi all’avanguardia e frequentava le personalità più illustri dell’epoca; era in sintonia con i princìpi riformatori dell’assolutismo illuminato dell’imperatore Giuseppe e manteneva intensi rapporti con le logge massoniche viennesi e tedesche, nutrendosi dei loro ideali di tolleranza etica, religiosa e politica, di uguaglianza fra i sessi e fra le classi, arrivando persino a progettare di fondare una società segreta ispirata agli stessi valori.
Soprattutto, Mozart diede voce a questo afflato con lo strumento che meglio padroneggiava, la musica, attraverso capolavori come Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte e La clemenza di Tito. Le nozze di Figaro, in particolare – con la sua trama di una coppia di servi e una moglie che si oppongono a un padrone e marito dispotico e bugiardo –, grazie all’analisi di Lidia Bramani si rivela testimonianza massima della cultura europea di fine Settecento, vero e proprio manifesto illuminista, nonché critica serrata e implacabile alle forze più ottuse e conservatrici della società, di allora come di oggi. Con il libro di Lidia Bramani ci si immerge nella biografia di una delle menti più straordinarie della storia, e si fruisce con nuova consapevolezza di quelle opere con cui Mozart sognava di cambiare il mondo – quelle opere con cui Mozart il mondo l’ha cambiato.
La rassegna Storie d’opera, in cinque appuntamenti aperti al pubblico e gratuiti, fa conoscere la lirica seguendo un percorso didattico inusuale, attraverso pubblicazioni che ne trattano aspetti particolari. L’attività è realizzata grazie al contributo concesso alla Biblioteca della Fondazione Teatro Comunale dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.
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