Stefano Rodotà: la vita prima delle regole
Tempo di lettura: 2 minuti

Il 23 giugno moriva Stefano Rodotà, esimio giurista, professore universitario, più volte eletto in parlamento, ma prima di tutto un uomo libero, il ‘politico non di professione’, impegnato a sinistra ma senza tessere di partito, l’uomo che ha dedicato la sua vita a studiare, difendere e promuovere i diritti dell’uomo e del cittadino. Quei diritti sanciti dalla nostra Carta Costituzionale – e che aveva lui stesso contribuito a scrivere nella Costituzione Europea – che però sono ancora largamente incompiuti e messi ai margini dai programmi di governo. Senza la sua passione, la sua libertà di pensiero, la sua intransigenza e la sua mitezza: senza Stefano Rodotà siamo tutti un po’ più poveri e indifesi. Ci rimangono le sue tante opere, la sua lezione morale e politica, che nel suo caso coincidevano in modo raro. Uno degli ultimi suoi libri – ‘Solidarietà. Un’utopia necessaria’, Bari, Laterza – è dedicato a una parola antica, ma che rappresenta oggi la sfida decisiva per la nostra civiltà e per ognuno di noi per disegnare il nostro presente e un futuro più giusto.
Stefano Rodotà è conosciuto anche come il teorico dei Beni Comuni. Uno studioso che però, ancora una volta, si impegnò in modo diretto, diventò un insostituibile compagno di strada di quel grande movimento per l’acqua pubblica che ha promosso il referendum del 2011, ottenendo una grande vittoria. Un pronunciamento vergognosamente disatteso dal governo e dalla nostra classe politica.
A pochi mesi dalla sua scomparsa, oggi lunedì 27 novembre, a partire dalle 16,30, la Camera dei Deputati gli dedica un significativo omaggio. Non sarà un momento formale, ma una specie di piccolo convegno dal titolo ‘La vita prima delle regole: idee ed esperienze di Stefano Rodotà’. Lo ricorderanno una decina di interventi di amici e compagni di strada, tra cui Aldo Tortorella, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Landini, Fabrizio Gifuni e Massimo Giannini. Tra loro, il ferrarese Corrado Oddi, esponente di primo piano del Movimento per L’Acqua Pubblica, interverrà sul rapporto fecondo e affettuoso tra il grande giurista e i movimenti sociali per i Beni Comuni.
Leggi in anteprima l’intervento che Corrado Oddi terrà oggi a Montecitorio.

Sostieni periscopio!
Francesco Monini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani