Da Gruppo Lega Nord Emilia-Romagna
BOLOGNA, 09-05-‘17.
«La Regione Emilia-Romagna continua ad occuparsi sistematicamente del sistema cooperativo, forse perché qualcuna delle coop presenti sul territorio hanno finanziato le campagne elettorali del centro-sinistra, mentre ci si dimentica spesso di un altro elemento strategico del tessuto produttivo emiliano-romagnolo: le imprese artigiane.» Il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Bargi, è intervenuto in Assemblea legislativa nel contesto della risoluzione sui nuovi modelli cooperativi. «E’ evidente che tale sistema sia in crisi – sottolinea Bargi – e che nel recente passato si siano registrati casi clamorosi di inchieste e corruzioni: si veda il caso di Sesto San Giovanni, che aveva interessato nelle indagini anche l’ex presidente della Provincia di Milano, Penati, e dove i soldi degli affari lombardi erano arrivati anche a Modena; per non dimenticare i casi della Cpl Concordia, della Manutencoop, con le indagini in corso, e di Coop Estense, condannata a risarcire Esselunga e a ripristinare condizioni precedenti alla situazione di quasi monopolio che si erano create in regione. Eppure – ha ricordato Bargi – nonostante quello delle coop sia un sistema radicato e comunque non tutto composto di soggetti border-line come quelli citati, ci si dimentica troppo spesso di parlare delle aziende artigiane, che costituiscono il 30% di tutto il tessuto produttivo.» Artigiani che, come ha ricordato l’esponente leghista, «hanno subito anche maggiormente la crisi, con il 7% delle imprese che hanno cessato l’attività durante l’ultimo periodo: parliamo di circa 10mila aziende, secondo i dati presentati dal centro studi di Unioncamere ER. Si tratta – conclude Bargi – di un settore strategico, che ha sempre maggiori difficoltà a proporsi su di un mercato globalizzato e complesso. In quest’aula, non riusciamo a prendere decisioni per introdurre strumenti efficaci a sostegno delle piccole e medie imprese, mentre vorrei che non fossero solo le coop ad attirare l’attenzione della maggioranza e della Giunta regionale.»
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