“Stabilita’ e crescita: le politiche economico-finanziarie dell’UE dal Trattato di Maastricht al Fiscal compact”. La conferenza del Prof. Aurelio Bruzzo all’ISIT Bassi-Burgatti
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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Terzo appuntamento giovedì 5 marzo dalle ore 11 alle ore 13 nell’Aula Magna dell’ISIT Bassi-Burgatti di Cento (Ferrara), per il ciclo di conferenze riservato agli studenti dell’Istituto, organizzato dalle Professoresse Poppi e De Laurentiis dell’ISIT Bassi-Burgatti in collaborazione con il Centro di Documentazione e Studi sulle Comunità europee dell’Università di Ferrara.
La conferenza dal titolo “Stabilita’ e crescita: le politiche economico-finanziarie dell’UE dal Trattato di Maastricht al Fiscal compact” sarà tenuta da Aurelio Bruzzo, Professore ordinario di Politiche economiche dell’Unione europea del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara, che ci anticipa l’argomento dell’incontro…. “Sebbene buona parte della popolazione non sia adeguatamente informata in materia, negli ultimi due decenni le competenze dell’UE nella politica economica e monetaria si sono notevolmente estese grazie all’approvazione da parte dei principali esponenti degli allora Stati membri, di alcuni provvedimenti molto rilevanti, a partire dal noto Trattato di Maastricht del 1992 (entrato in vigore nel 1993), che prevedeva – oltre al completamento del MUE – anche la realizzazione dell’UEM e l’applicazione del connesso Patto di stabilità e crescita. Inoltre, la crisi economico-finanziaria internazionale che in Europa è scoppiata nel 2008, nella maggioranza degli Stati membri dell’UE ha trovato una vivace alimentazione nei loro consistenti debiti pubblici, per cui il campo d’azione della politica economica europea si è dovuto ulteriormente allargare, prevedendo sempre più numerosi e onerosi interventi, soprattutto in materia di coordinamento delle politiche fiscali nazionali, con finalità di ‘salvataggio’ della finanza pubblica dal preoccupante rischio di default, almeno in alcuni Paesi dell’Europa occidentale (Irlanda, Portogallo e Spagna) e di quella meridionale (Grecia e Cipro). Nel corso della conferenza, illustreremo i principali contenuti di tali provvedimenti che negli ultimi anni sono diventati alquanto difficili da comprendere, anche a causa della loro ravvicinata assunzione, cercando di mettere in evidenza le stringenti implicazioni da essi derivanti per le finanze pubbliche dei vari Stati membri, tra cui l’Italia”.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani