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Sport, l’Emilia-Romagna accoglie il Giro d’Italia

Articolo pubblicato il 16 Maggio 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Domani a Sestola, sull’appennino modenese, l’arrivo in salita della decima tappa, mercoledì da Modena la partenza dell’undicesima. Verso una legge sulla mobilità ciclopedonale

Bologna – Emilia-Romagna in rosa, con l’arrivo del Giro d’Italia. Sono due, infatti, le tappe che la regione si appresta a ospitare, la decima e l’undicesima: domani la Campi Bisenzio-Sestola (219 chilometri), mercoledì la Modena-Asolo (227 chilometri).
Ad accogliere gli atleti all’arrivo in salita a Sestola, sull’appennino modenese, previsto domani tra le 16,30 e le 17, ci sarà anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha la delega allo sport.
E proprio sull’accoppiata sport e bici la Regione e i territori hanno deciso di scommettere e investire, se si pensa che, considerando soltanto i 13 comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti, si registrano 1.400 chilometri di piste ciclabili. Ma più in generale ad accogliere la corsa rosa è l’Emilia-Romagna sportiva, una realtà che conta quasi 370 mila atleti aderenti alle federazioni, 800 mila iscritti a enti di promozione sportiva, 3 milioni di praticanti attività motorie, 16 mila impianti sportivi.
Entro la fine della legislatura, per lo sport e il rafforzamento della mobilità ciclopedonale è previsto lo stanziamento di oltre 28 milioni di euro, anche attraverso l’utilizzo di fondi europei. Contributi che serviranno a migliorare gli impianti, favorire la pratica sportiva, sostenere le manifestazioni e promuovere l’associazionismo; e, sul fronte mobilità, a creare nuove piste ciclabili, incentivare gli spostamenti in bicicletta e a piedi, realizzare interventi di moderazione del traffico. Oltre alla volontà di arrivare in tempi brevi a una specifica legge sulla mobilità ciclopedonale.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani