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Spettacoli del 22 e 23 Febbraio al Ferrara Off Teatro.

Articolo pubblicato il 18 Febbraio 2020, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ferrara Off Teatro.

Sabato 22 febbraio, alle 21, si rinnova la collaborazione tra Ferrara Off, Progetto Lauter e Ferrara Sintonie, con “Variazioni Goldberg”, il celebre ciclo di variazioni di Johann Sebastian Bach che affascina da quasi tre secoli musicisti e ascoltatori. Eseguita a Ferrara Off nella trascrizione per trio d’archi (Nicola Bruzzo violino, Georgy Kovalev viola, Ella van Poucke violoncello) si enfatizza la liricità del brano andando però a magnificare la verticale polifonia bachiana rendendola visibile come gli ingranaggi di un orologio. L’atto della trascrizione descrive l’intento di adattare, di fare proprio ma sempre con il massimo rispetto e amore per l’opera originale e proprio a partire dal tema della trascrizione e dell’elaborazione creativa di un’opera, accanto alla musica verranno proposti agli spettatori alcuni “Esercizi di stile” di Raymond Queneau (traduzione Umberto Eco) selezionati da Monica Pavani e interpretati da Marco Sgarbi.
Domenica 23, alle 17.30, torna in scena “Tranne che il buio” una produzione Ferrara Off che vede Roberta Pazi protagonista di due monologhi di Dino Buzzati “Sola in casa” e “Spogliarello” dove due protagoniste femminili, in lotta con i propri fantasmi, del presente e del passato proiettano lo spettatore in un gioco teatrale fantasioso, ironico ed emozionante, dove il teatro si spoglia – come le due donne rappresentate – di qualsiasi convenzione.
Ingressi: Variazioni Goldberg intero 12 euro, ridotto soci 10 euro. Altre riduzioni soci Ferrara Off under 30 8 euro, soci Ferrara Off universitari o under 18 5 euro.
Tranne che il buio: di 12 euro nuovi soci (inclusa tessera associativa), 10 euro soci, riduzioni per Universitari, Under 30 e Under 18. Maggiori informazioni www.ferraraoff.it o chiamando il numero 333 6282360.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani