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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Mi cimento in un compito ingrato, per dovere d’ufficio: in assenza del relatore designato devo difendere una causa contraria alle mie convinzioni. Farò per questo appello all’ars retorica. D’altronde i sofisti qualcosa ci hanno insegnato…

Dunque posso dirvi che sì, certo, la città-cartolina è una bella suggestione, piace a tutti. Ma una città è un organismo vivo, pulsante e il rischio che non dobbiamo correre è proprio quello di museificarla, di blindarci nella storia. La città è fatta di attività e di persone che la vivono. E la vita è anche bisogni concreti: scambi, servizi, funzioni, commercio. Possiamo ragionevolmente immaginare di disciplinare il traffico, ma senza eliminare le auto del centro. E attenzione, non stiamo facendo un favore ai commercianti, i bisogni sono anche quelli nostri di cittadini e consumatori. Pure chi vive in centro ha necessità dell’antennista o dell’idraulico, e l’artigiano non si può caricare tutto in spalle, ha necessità di muoversi.
Le esigenze sono varie e diverse, vanno contemperate con tolleranza.

Abbiamo sempre il rimpianto del bel tempo perduto. Nell’Ottocento non c’erano la auto, c’erano le carrozze. Ah che bello! Già ma le carrozze non viaggiavano in forza di vento, c’erano i cavalli a trainarle e il loro ‘carburante’ lo depositavano lungo via; e non è che profumasse di rose e di viole. Quindi, se mi passate la battuta, una forma di inquinamento c’era anche allora…
Diciamo più seriamente che ogni epoca ha i suoi disagi da sopportare.

E poi per concludere vogliamo considerare la pericolosità? Non ci risultano incidenti fra auto e pedoni in centro storico, e a ben vedere i maggiori rischi per i passanti vengono da quegli spericolati ciclisti estensi che si sentono signori e padroni del territorio.

Quindi io ribadisco: tolleranza e auto per quel che serve. Anche a vantaggio degli anziani e delle persone disabili, perché la città è di tutti e tutti devono poterne godere.

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Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it