Soddisfazione per aver determinato con nostra azione importante modifica del Regolamento ERP del Comune di Ferrara
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Esprimiamo soddisfazione per aver determinato con la nostra azione una modifica importante del regolamento ERP del Comune di Ferrara, nel senso di una maggiore equità: nella proposta in discussione in commissione consiliare viene cancellata la richiesta di documentazione aggiuntiva per certificare l’impossidenza e introdotto un tetto di sette punti per la residenzialità storica.
Ci sono margini nella discussione in commissione e in consiglio per arrivare ad un’applicazione ancor più fedele alla pronuncia del Tribunale e della Corte Costituzionale, considerando che continua a contare di più essere residenti a Ferrara da più di 15 o 30 anni rispetto al fatto, ad esempio, di vivere in una roulotte o un garage (2 punti), di essere ospiti di un alloggio gestito da associazioni di volontariato (3 punti), di avere un provvedimento di sfratto (3 o 5 punti), o di dover lasciare l’alloggio per motivi di insicurezza e incolumità di minori minacciati in ambiente familiare (5 punti). Così come riteniamo debbano tornare nel Regolamento le relazioni sindacali, in conformità alla legge regionale, (a partire dalla presenza del sindacato degli inquilini, cioè di chi rappresenta il cittadino che prova a far valere un suo diritto, in seno alla commissione che esamina i ricorsi) e debba essere stralciata dal Regolamento per l’emergenza abitativa l’anzianità di residenza come criterio di priorità, coerentemente coi contenuti delle sentenze. Su tutto questo avremmo voluto confrontarci con il Comune di Ferrara, ma ancora una volta è prevalso un atteggiamento autoreferenziale e privo dei fondamentali delle relazioni democratiche, anche dopo la pronuncia della Corte di Appello. Rifiuto del confronto che va avanti da due anni e ci ha costretti a rivolgerci ad un tribunale per contrastare un’evidente discriminazione, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti: uno spreco di tempo, oltre che di risorse, inaccettabile di fronte al bisogno di alloggi di tante famiglie.
Diversamente, dopo la sentenza della Corte Costituzionale con altri comuni si è avviato un confronto costruttivo per arrivare a modifiche migliorative dei regolamenti. L’emergenza sociale che stiamo vivendo richiede non autoreferenzialità, ma relazioni sostanziali e partecipazione, per concentrare energie e risorse su politiche che contrastino povertà e disuguaglianze.
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