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di Francesca Ambrosecchia

20 maggio 2012 – 20 maggio 2017

Sono trascorsi 5 anni dal sisma che ha colpito l’Emilia. Cinque anni dalla scossa più forte, arrivata alle 4:00 di notte. Quello che, come ricorda il sindaco Tagliani è stato un evento luttuoso per tutte le zone colpite, ha risvegliato l’effettiva consapevolezza della sismicità della nostra regione: ciò che è andato distrutto va ricostruito e ciò che è possibile fare a salvaguardia del nostro patrimonio urbanistico e culturale in ottica futura, va fatto.

Il punto della situazione, dopo anni dall’accaduto, è stato delineato durante la conferenza stampa di mercoledì 17 maggio presso la sala di Giunta della residenza municipale con il sindaco Tiziano Tagliani, l’assessore ai lavori pubblici e alla mobilità Aldo Modonesi, l’assessore all’urbanistica Roberta Fusari e l’assessore alla sanità e ai servizi alla persona Chiara Sapigni. Tanti sono stati i progetti approvati e realizzati durante il corso di questi anni e tanti sono quelli che nel corso di quest’anno verranno attivati. Un po’ di dati: i primi tre anni di lavori post sisma hanno visto grandi interventi nell’ambito dell’edilizia scolastica (per via delle 30 scuole e 5 palestre scolastiche dichiarate inagibili). Ad oggi si può dire concluso il ‘programma municipi’ che prevedeva il recupero del Palazzo municipale e la riorganizzazione delle Sedi comunali e gran parte degli interventi nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica: i lavori terminati corrispondono all’85%. Nell’edilizia privata il 73% degli alloggi inagibili sono stati ripristinati, tenendo presente che solo il tempo medio dell’attività istruttoria è mediamente di 150 giorni.

Si tratta di progetti consequenziali che richiedono tempi di approvazione ingenti e un certo rigore da parte del Comune trattandosi di soldi pubblici. Il termine ultimo per nuove richieste di intervento da parte dei privati è stato fissato per ottobre 2017, con lo scopo di chiudere per il 2021. Tanti sono i lavori in corso riguardanti le opere pubbliche della nostra città, tra cui il Palazzo Massari (a fine marzo 2018 si concluderanno i lavori per migliorarne la staticità anti sismica), la Certosa monumentale, l’Ex Mof, i cui lavori termineranno a ottobre 2017, Casa Niccolini, che terminerà a novembre e che ospiterà al suo interno una nuova biblioteca per ragazzi e il Palazzo dei Diamanti (la fine dei lavori prevista a fine settembre per permettere l’allestimento e l’apertura della nuova mostra). Altri invece partiranno nel corso dei prossimi mesi tra cui quelli presso il Teatro Comunale (prima settimana di giugno), le cui modifiche interne termineranno prima dell’inizio della prossima stagione teatrale per garantirne la continua attività, il Palazzo Podestà e Porta Paula in luglio e così via.

Per tale ricorrenza sabato 20 maggio la cittadinanza è invitata a prendere parte ad una visita guidata presso due cantieri, quello della Certosa monumentale e della Palazzina dell’Ex Mof con la presenza dell’architetto Natascia Frasson che illustrerà gli interventi post sisma che si sono effettuati e lo storico Francesco Scafuri che illustrerà le caratteristiche architettoniche dei due complessi anche in riferimento al loro inserimento nel tessuto cittadino. Modonesi afferma che nel 2019 si uscirà dal cratere! Tutte le persone avranno le loro abitazioni e tutti i progetti futuri verranno approvati (taluni lavori saranno terminati, altri inizieranno). Senza dubbio, a seguito dell’accaduto, primaria importanza è stata data alle persone sfollate: nel periodo risalente a maggio 2012 sono state accolte all’interno di strutture ricettive e alloggi in locazione ben 1.335 persone, numero che è andato a ridursi con il ripristino degli alloggi.

Ad oggi 57 sono ancora le persone in accoglienza presso tali strutture: il Centro operativo comunale accoglienza è stato ed è vicino a queste famiglie. Altro evento da segnalare, sempre nella giornata di sabato 20, è la proiezione presso il cinema Apollo de “La notte non fa più paura”, il film per la regia di Marco Cassini che racconta il terremoto dell’Emilia come il terremoto delle fabbriche e degli operai, girato a Mirabello due anni dopo il sisma. Pellicola che ha ottenuto importanti successi e che permette di conoscere quello che abbiamo vissuto da un altro punto di vista.

Non solo le mura ma anche le persone vanno ‘ricostruite’: è questo quello che si è cercato di fare anche nel nostro Comune.

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Redazione di Periscopio



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