“Sparami sparami io sarò sempre meno quello che pensi, una nuova realtà sommersa.
Colpo su colpo risponderò questo sistema è una gabbia mi dà in omaggio rabbia.
Sparami, lo farò, colpo su colpo io risponderò.”
Queste sono le parole di una famosissima canzone dei Litfiba. L’ho ascoltata molto ultimamente data l’affinità col periodo. Dalla guerra in Siria, agli attentati, al rischio di una terza guerra mondiale in Asia alle guerre intestine africane. Ma quando si pensa che si sia finalmente toccato il fondo, ecco che invece di risalire si inizia a scavare. Quando si è convinti di fare un passo in avanti, in realtà se ne sono fatti 100 indietro senza accorgersene.
Due sono le notizie che più mi hanno ‘toccato’ in queste settimane: la prima è l’autorizzazione dello Stato della Georgia a poter portare le armi nelle università e l’altra, quella tutta italiana, sulla legittima difesa ‘notturna’. La prima ha qualcosa di grottesco: gli Usa non sono di certo famosi per la tranquillità nell’uso delle armi, e quasi ogni settimana un folle entra in un campus per fare una strage. E’ macabramente ironico ricordare l’esempio dello Utah: nel 2007 fu il primo Stato a consentire l’entrata con le armi nelle università, e pochi mesi dopo un attentatore entrò nell’ateneo Virginia Tech uccidendo 30 persone. Insomma sembra proprio che i cari ‘Yankee’ non siano molto bravi a imparare le lezioni, anzi, incrementano la dose di materiale infiammabile e catalizzatori per far esplodere qui e là un bel po’ di incendi. Non sono un complottista, ma davvero certe volte sembra che la serie di film “The Purge” di De Monaco siano stati tratti da una storia vera, noi dal canto nostro non potevamo essere da meno. Di conseguenza, in un panorama di crescente guerra tra poveri, una legge che migliorerà sicuramente la sicurezza nelle nostre periferie sarà quella (se approvata dal Senato) sulla legittima difesa. Il testo lo conoscerete a memoria. In pratica se un ladro entrerà in casa vostra di notte sarete autorizzati a sparargli ma solo nel caso si attui un “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”. Quello che fa sorridere è sapere però che questa legge è stata votata dal Pd (il partito che si rifarebbe agli ideali del Pci) mentre non è stata votata dalla Lega perché considerata “troppo blanda”.
Non voglio entrare nelle diatribe tecniche sulla norma, ma su una cosa vorrei discutere: il messaggio ideologico che, anche grazie ai media, sta passando.
Il costruire un substrato di paura nella società non ne creerà di certo uno dove, anche questo tipo di legge, non vedrà momenti di attuazione, anzi. Mi chiedo, ma secondo i suoi fautori, un ladro sarà spaventato dalla possibile pistola? O, invece, si armerà di sua volta nel dubbio? E poi, in questo scenario, come si finirà? Torneremo nel far-west dei film anni ’70, quello dei duelli tra pistoleri, a vincere sarà chi avrà più freddezza e velocità? Questa è la società che si sta creando, questo è il messaggio che si sta veicolando: non più ‘lo Stato ti difende, il cittadino vive felice’ ma citando un vecchio slogan leghista, ‘difendi il tuo simile, distruggi il resto’.
Il mio pensiero va a chi tra centinaia di anni dovrà studiare il nostro periodo, se mai ci sarà qualcuno in grado di farlo: il periodo dove si sta prendendo il peggio del passato e lo si sta rimettendo in pratica: confini armati, deportazioni di profughi, proliferazione delle armi, guerre mondiali, attentati, xenofobia, razzismo e chi più ne ha più ne metta. Insomma “sparami, io, colpo su colpo, risponderò”.
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Jonatas Di Sabato
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