Sisma, per imprese e case un mese in più, fino al 30 aprile, per richiedere i contributi: poi solo per le abitazioni principali ci sarà tempo fino al 31 dicembre
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
A breve le ordinanze del Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini. L’assessore regioanle Costi: “Accoglieremo le istanze sollevate da Comuni, associazioni di categoria e Ordini professionali. Per le imprese questa non potrà che essere l’ultima e definitiva proroga concedibile in quanto le scadenze imposte dall’Ue non consentono di andare oltre”.
Bologna – «A seguito degli incontri e dei confronti dei giorni scorsi con i Comuni, le associazioni di categoria e gli Ordini professionali, ci sarà un mese in più, ovvero fino al 30 aprile, per presentare le domande di contributo imprese e abitazioni. Poi, per le sole abitazioni principali, il termine sarà fissato al 31 dicembre 2016». Così l’assessore regionale alle Attività produttive e alla ricostruzione post-sisma Palma Costi annunciando in mattinata che il Commissario delegato alla ricostruzione Stefano Bonaccini varerà, a breve, ordinanze che sposteranno le scadenze già previste.
«La valutazione di questa ulteriore proroga, accogliendo anche le istanze sollevate, è data dal fatto che risultano essere ancora numerose le prenotazioni che non si sono tradotte in ordinanze di contributo e pertanto si vuole concedere un’ultima opportunità per non rimanere esclusi dai contributi per la ricostruzione. È chiaro che per le imprese questa non potrà che essere l’ultima e definitiva proroga concedibile in quanto le scadenze imposte dall’Unione Europea non consentono di andare oltre.
Uno specifico provvedimento dettaglierà le casistiche per le domande di contributo per le abitazioni dal 1 maggio in poi a seconda che gli edifici contengano o meno un’abitazione principale o siano di proprietà di imprese o di persone fisiche.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani