da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Sisma: l’assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri risponde al consigliere Defranceschi su sicurezza, bollette e gestione dei moduli abitativi provvisori: “A volte si parla di ciò che non si conosce, occorre verificare i numeri”.
Bologna – “Le questioni sollevate da Defranceschi, oltre ad essere strumentali, sono vecchie. I Comuni seguono quotidianamente la vita di coloro che abitano nelle strutture provvisorie e ne conoscono le esigenze meglio di chiunque altro”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture Alfredo Peri ha risposto alle accuse del consigliere Defranceschi in merito a sicurezza, bollette e gestione dei 620 moduli abitativi provvisori (Map) ancora in funzione.
“Bisogna conoscere i numeri e i problemi di cui si parla”, precisa Peri.
I MAP
I Map ancora utilizzati sono 620 (e non 1600 come riferito) sui 977 inizialmente istallati, compresi 220 rurali. I moduli sono coibentati, ma è evidente che l’inerzia termica di un modulo provvisorio prefabbricato non potrà mai raggiungere quella di un edificio normale. La Regione ha puntato al migliore risultato possibile nei necessari tempi stretti, chiedendo in molti casi alle ditte di apportare miglioramenti specifici proprio sul tema della coibentazione.
GLI ASSEGNATARI
Sul tema delle verifiche sulla regolarità e sul mantenimento dei requisiti degli assegnatari, dai controlli dei Comuni è emerso che una cinquantina di nuclei, per diverse ragioni, presenta irregolarità. “Ora si dovrà procedere alle necessarie regolarizzazioni – spiega Peri – Non è accettabile che qualcuno abbia accesso a risorse destinate al sisma senza averne i requisiti”.
LE BOLLETTE
“Nessun accordo ‘segreto’ con Enel sulle bollette per nascondere l’andamento dei consumi e dei costi energetici”, smentisce l’assessore.
I costi dei consumi sono direttamente collegati all’utilizzo dell’energia all’interno dei Map, dove – per ragioni di sicurezza – tutto funziona a elettricità: illuminazione, riscaldamento e raffreddamento, uso cucina e acqua sanitaria. Le oscillazioni molto alte tra diverse bollette mostrano che ci possono essere usi morigerati e usi poco controllati dell’energia. A fronte della riemissione delle fatture (dopo il ricalcolo delle bollette seguito all’accordo con l’Autorità) e dell’intervento dei servizi sociali, attualmente non ci sono né distacchi di corrente né “morosi”. Quello dell’energia elettrica, infine, è l’unico costo a carico delle persone assistite nei Map.
LE INFORMAZIONI AI CITTADINI
Un’informazione puntuale e precisa relativamente alle diverse modalità di assistenza della popolazione terremotata è stata fatta, sin dall’inizio, dal Commissario nei confronti dei Comuni, e dai Comuni, a loro volta, nei confronti dei cittadini. Sono state spiegate modalità e condizioni sulle varie soluzioni: affitto, Cas e Map. In particolare, poiché l’intento – condiviso da tutti – era realizzare il minor numero di Map, si è sollecitato chi aveva bisogno di assistenza a scegliere gli affitti e i Cas, evidenziando sin dall’inizio eventuali problemi legati alla scelta dei Moduli provvisori.
I COSTI PER LA GESTIONE DEI MAP E IL COLLAUDO
A carico dei Comuni non si creerà alcun costo aggiuntivo per la gestione dei Map: il contratto con cui sono stati realizzati prevede la fornitura e la disponibilità per almeno 6 anni, con l’introduzione di un meccanismo di buy-back a favore del Commissario. Già al termine dei primi 24 mesi, nel caso in cui i moduli non siano più utilizzati, c’è l’obbligo per le imprese fornitrici di smontarli e riprenderli, con un risparmio per la gestione commissariale del 20% a partire dal secondo anno. I costi calano, quindi, mano a mano che i Map vengono smontati. In tutti i Map è stata fatta la verifica tecnico-funzionale degli impianti per controllarne la sicurezza e l’efficacia; per questi moduli non è previsto il collaudo statico, in quanto si tratta di strutture appoggiate al suolo. Per tutte le opere infrastrutturali sono in corso i collaudi tecnico-amministrativi, che però nulla hanno a che fare con la sicurezza di chi li abita.
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