Sisma in Italia centrale. L’Emilia-Romagna solidale porta a Caldarola 100 volontari nel primo anniversario del terremoto
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Bologna – Un anno dopo, una giornata dedicata al ricordo della tragedia che lo scorso anno ha colpito la comunità di Caldarola (Mc), quando, alle 7 e 40 del 30 ottobre, la terra ha tremato con la più forte scossa registrata in Italia dal 1980: magnitudo 6.5. Una giornata per dire grazie ai circa 600 volontari dell’Emilia-Romagna che si sono prodigati per dare assistenza alla popolazione e restituire la speranza e la voglia di ripartire a chi ha perso tutto. La comunità di Caldarola, con in testa il sindaco Luca Giuseppetti, si è ritrovata stamani sotto il tendone “Piemonte”, una delle strutture temporanee sorte dopo il tragico terremoto del 2016, per un appuntamento all’insegna dell’amicizia e della solidarietà tra Regioni.
L’incontro, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco, è stata l’occasione per la presentazione di un libro-testimonianza sull’opera dei volontari di protezione civile scritto dalla giornalista piacentina, Antonella Lenti. Lo scorso mese di dicembre, lei stessa insieme al marito, Alberto Agosti, anche lui giornalista, ha vissuto per una settimana insieme ai volontari nel comune del maceratese messo in ginocchio dal devastante sciame sismico. Ne è derivato un libro testimonianza, un diario dal vivo, una mini-indagine sul perché si diventa volontari e sulla gioia del portare aiuto.
“E’ un onore ricevere la cittadinanza onoraria- ha sottolineato Gazzolo-, di cui ringrazio il sindaco Giuseppetti e che estendo a tutto il sistema di protezione civile emiliano-romagnolo e alla comunità regionale. Sono orgogliosa di rinnovare oggi la forte vicinanza dell’Emilia-Romagna alla comunità di Caldarola, alla quale ci unisce un legame ormai inscindibile. Siamo di nuovo qui- ha proseguito l’assessore- ad un mese e mezzo dall’inaugurazione del centro polifunzionale ‘Annalena Tonelli’, realizzato grazie alla raccolta di fondi promossa dal Comitato per la lotta contro la fame nel mondo di Forlì, e a pochi giorni di distanza dall’annuncio del progetto di solidarietà finanziato direttamente dalla Regione con 465 mila euro: la costruzione del nuovo municipio del paese. Insieme ai volontari e a tutti gli operatori del sistema della protezione civile- ha concluso Gazzolo-, siamo stati da subito a fianco di questa terra e continueremo a esserlo anche in futuro”.
Nel presentare il suo libro (dal titolo “…Ma ci resta il cielo”, Casa editrice Pontegobbo di Piacenza), l’autrice ha parlato del “racconto di un’esperienza nata dal desiderio di non restare indifferenti a una tragedia che ha sconvolto il Centro Italia”. Un grande affresco delle persone incontrate in quei giorni, il racconto delle emozioni e delle paure dei cittadini, della generosità dei volontari, la descrizione del funzionamento della macchina dell’emergenza.
I numeri della solidarietà dell’Emilia-Romagna
Il bilancio della partecipazione del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna alle operazioni di assistenza alla popolazione nelle zone del Centro Italia devastate dal terremoto è di 1.706 volontari all’opera, in rappresentanza di oltre 300 associazioni, nei tre comuni di Montegallo (Ap), San Severino (Mc) e, appunto, Caldarola. In particolare in quest’ultima località, dopo le scosse del 26 e 30 ottobre 2016, sono intervenuti 594 volontari provenienti da circa 200 associazioni e hanno messo in campo oltre 4mila giornate/uomo, sulle 10mila complessive: 148 quelli provenienti da Rimini, 103 da Modena, 75 da Forlì-Cesena, 66 da Bologna, 58 da Reggio Emilia, 46 da Ferrara, 36 da Parma, 32 da Ravenna e 30 da Piacenza. In circa 15 settimane hanno servito 23mila pasti. Inoltre, per l’emergenza neve, che ha successivamente colpito le Marche, si sono attivati 78 volontari di 26 associazioni dell’Emilia-Romagna.
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