Si ad un centro storico vivo, no ad inutili ingessature: Si ad un centro storico vivo, no ad inutili ingessature: un intervento di Ascom Cento
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da: ufficio stampa Ascom
Siamo da sempre e rimaniamo contrari come Ascom Confcommercio a qualsiasi blindatura del nostro centro storico centese- spiega con chiarezza Marco Ameliopresidente Ascom Cento – ci troviamo di fronte al recepimento di una norma regionale “Piano Aria Integrato Regionale – PAIR 2020″ che obbliga i Comuni che hanno le dimensioni oltre i 30mila abitanti (come è il caso di Cento) ad una serie di puntuali e rigide limitazioni al traffico veicolare. Già nei mesi scorsi abbiamo incontrato il Comune e stiamo lavorando a rendere questa norma adeguata alla nostra realtà. Mi spiego con un esempio – prosegue Amelio – il centro storico è come una vettura di Formula 1: deve avere un aerodinamica filante ma avere parimenti anche un grande motore. Come Associazione di categoria, maggiormente rappresentativa del Terziario, stiamo lavorando per creare quindi contenuti importanti: non solo eventi o manifestazioni per la visibilità (l’aerodinamica ) del centro storico ma anche misure durature (il motore): parcheggi facilmente accessibili e raggiungibili ed aggiungo incentivi e defiscalizzazioni per quanti decidano di investire ex novo o rimanere in centro storico. Altrimenti con le sole parole o dichiarazioni di principio si fa solo demagogia sulle spalle dei commercianti che con impegno e passione ogni giorno alzano la saracinesca e danno lustro alla città di Cento. Il problema non tocca solo i capoluoghi di provincia (Ferrara, Bologna…) ma anche altre realtà paragonabili a Cento come Faenza ed Imola e crediamo che sia corretta avviare un percorso di confronto con le Amministrazioni di queste realtà cittadine per capire cosa fare. Come Ascom Confcommercio abbiamo un solo obiettivo: permettere a Cento lo sviluppo, concreto e realizzabile, senza inutili ingessature ma anche senza false illusioni” conclude Amelio.

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ASCOM FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani