NOBEL PER LA PACE – Soffocati dalla pubblicità, schiaffeggiati da immondi spettacoli televisivi, umiliati dalla politica e dal Festival di Sanremo che ci ha ricondotto all’éra di Nilla Pizzi, degradati da una stampa che non va oltre il pettegolezzo, offesi da una corruzione trampolino di lancio dei venduti che diverranno potenti, non ci accorgiamo che sotto i nostri occhi e vicino ai nostri confini si stanno compiendo massacri tra i più spaventosi e indegni della storia dell’uomo. Del Mediterraneo, da sempre testimone di orrende avventure umane, abbiamo fatto un immenso cimitero, ma non c’è una croce a ricordare le vittime di pelle nera, giovani donne, bimbi, ragazzi, una spazzatura che tutti vogliono venga gettata nella grande discarica marina, pasto immondo per i pesci che poi ritroveremo sulle nostre tavole, cameriere per me un fritto misto e una spigola ai ferri. L’Europa è sempre stata una divoratrice di popoli e persone, ma ora sta oltrepassato ogni limite sotto la conduzione del suo vero presidente, un tedesco, anzi una tedesca, memore evidente delle smanie di potere che in ogni epoca sono state evidenziate in modo indiscutibile. Scriveva in “Tre uomini a zonzo” Jerome K. Jerome, dopo aver ridicolizzato i seriosi difetti, il principale dei quali è rappresentato dall’obbedienza al capo, scriveva che la fortuna dei cittadini allemanni è stata quella di aver avuto, tutto sommato, dei governanti sagaci: ma se per caso – si domandava il grande umorista inglese – se per caso al potere dovesse arrivare un pazzo il mondo dovrà tremare. Era l’inizio del Novecento. Trent’anni dopo Jerome Klapka Jerome avrebbe avuto una risposta dal maresciallo Hitler, ma ormai aveva chiuso gli occhi e non ebbe coscienza di quello che stava succedendo. Io vorrei che gli europei, anche soltanto i corrotti italiani, comprendessero che stiamo dando fondo a tutte le perversioni politiche e sociali di cui siamo stati e siamo capaci. Con tutto il pessimismo che mi accompagna senza il gramsciano ottimismo della volontà, debbo però dire che nel nostro disgraziato Paese ci sono anche persone degne, e indico, in primo luogo, i volontari che accettano di pescare morti e di soccorrere i superstiti di quei gommoni, di quei barconi, che lo scrittore B. Traven metterebbe nella lista del romanzo “La nave dei morti”, imbarcazioni che salpano soltanto per affondare e non devono arrivare in nessun porto. Ricordo che il presidente della Somalia Siad Barre, prima di essere ucciso, mi disse con toni accorati durante un’intervista, concessami dentro una baracca ai limiti del deserto, “l’Europa non ci vuole aiutare, vuole continuare a spremerci”. Siad Barre aveva appena fondato il movimento di liberazione “Africa for Africans”, ma ben presto la cooperazione italiana, in concorrenza con gli interessi europei, russi, cinesi e quant’altri stavano lì a succhiare mammelle ormai rinsecchite, mise la parola fine all’esperimento. Ilaria Alpi aveva scoperto qualcosa e qualche nome in merito. Oggi, dunque, paghiamo un debito antico, salatissimo e, soprattutto, lo pagano soltanto gli italiani e, tra gli italiani lo pagano quegli eroici volontari, i quali tentano con le sole proprie forze di saldare un conto troppo caro. Senza retorica, io sostengo che questi nostri connazionali vengono lasciati soli a solcare il mare per tentare di sottrarre alle bocche affamate dei pesci i morti ammazzati dalla vergognosa violenza di capi che si combattono tra loro, come mille e più anni fa, e dall’indifferenza di noi europei così fieri delle nostre gentili culture: quelli, i volontari, sono gli unici, veri eroi di questi vacui giorni, meritano, davvero, il Nobel per la pace, un premio che di solito viene assegnato (dopo laboriose e interessate discussioni) a chi appartiene – e fa comodo – all’intruglio dei potenti. No, non è un bel premio il Nobel, no. Già i premi…
INFLAZIONE – Nessuna novità, non capisco più niente, soprattutto quando gli esperti mi parlano di inflazione e deflazione. Dirò come la Berlinguer che comincia ogni suo discorso in Tg3 con “allora…”: allora, fino a pochi giorni si veniva informati con preoccupazione estrema che eravamo precipitati nella deflazione, poche ore dopo i soliti esperti ci hanno detto che fortunatamente è arrivata l’inflazione, il tradizionale mostro delle moderne economie ci salverà: a questo punto il mio cervello ha avuto un collasso improvviso. Chiedo: sono io il cretino o mi fanno cretino? Poi, ho capito che con l’inflazione mangiano la mia pensione e, allora, mi sono messo tranquillo, mi fanno cretino. Pazienza.
LANDINI – Povero segretario Fiom!, aver ragione ed essere additato come il più pericoloso nemico della società, una sorta di bandito che si aggira sulle pubbliche piazze a sgombrarle dalle riforme. Ma vi ha mai detto Renzi quali sono le riforme? Finora quelle conosciute sono tutte favorevoli alla Santa Impresa, sono quelle che riguardano licenziamenti più facili, posti di lavoro insicuri… mentre i perversi magistrati continuano a indagare gli imprenditori che s’intascano con enorme facilità i soldi pubblici. Guai essere innocenti in questa chiavica di Paese.
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Gian Pietro Testa
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