La capacità di trarre ispirazione da situazioni assolutamente banali, a volte perfino stupide, è ciò che spesso caratterizza i veri artisti: si dice che una sera una certa Katthleen Hannah, per fare uno scherzo ad un suo amico, avesse scritto con la vernice sulla sua porta “KC Smells Like Teen Spirit”; il “Teen Spirit” era un deodorante molto in voga fra i giovani statunitensi dell’epoca, mentre “KC” altri non era che il leader della band Nirvana: Kurt Cobain.
Cobain intravide l’arte in quella scritta e nei giorni successivi, ispirandosi al gruppo pop “Pixies”, formazione per la verità dotata di sonorità completamente differenti rispetto a quelle dei Nirvana, scrisse la canzone destinata a rimanere impressa nella storia: “Smells Like Teen Spirit”.
“With the lights out, it’s less dangerous
Here we are now, entertain us
I feel stupid and contagious
Here we are now, entertain us”
Due frasi a comporre un urlo sul quale ballarono, saltarono, cantarono e urlarono a loro volta i giovani di un’intera generazione. È difficile non accostare i primi anni ’90 al ruggito ed alla “sporcizia” della punk music così come è impossibile non accostare quest’ultima alla figura di Kurt Cobain. Artista eclettico e sognatore depresso, Kurt Cobain a livello artistico nulla ebbe da invidiare ad altre icone delle loro epoche quali John Lennon e Jim Morrison ed anche lui, come questi ultimi, rimase segnato dalla dipendenza da sostanze stupefacenti. Sono diversi i brani in cui è presente il riferimento alle sue vicende in questo tira e molla fra dipendenza, disintossicazione, crisi e ricadute: Kurt, pur se timido, non ha mai sottratto la propria persona al giudizio del pubblico, nemmeno in occasione di un brano così stranamente ispirato.
“And I forget just why I taste
Oh yeah, I guess it makes me smile
I found it hard, it was hard to find
Oh well, whatever, nevermind”
“Smells Like Teen Spirit”, singolo estratto dall’album “Nevermind” del 1991, spicca incontrastata fra le diverse canzoni memorabili dei Nirvana: nonostante questi fossero già da tempo una band di successo, “Smells Like Teen Spirit” superò ogni pronostico, non solo divenendo inno della Generazione X, quella dei cosiddetti “ragazzi apatici”, ma incassando anche gli elogi della critica la quale, mostratasi come spesso accade avversa alla musica non canonica, dovette alzare bandiera bianca di fronte alla nuova pietra miliare del Punk.
Come per Lennon e Morrison, però, il sogno non sarebbe stato destinato a durare a lungo: Cobain condivide con loro anche un’altra triste caratteristica, la prematura scomparsa. Cadrà infatti suicida, vittima delle sue stesse emozioni, di quei sentimenti in grado di ispirargli così tante profonde, rozze e indimenticabili poesie.
Buon Ascolto.
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Fulvio Gandini
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