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Sessione comunitaria. Bonaccini: “L’Emilia-Romagna continuerà a garantire un contributo qualificato ai processi decisionali dell’Unione europea”

Articolo pubblicato il 19 Maggio 2016, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Si è svolta questa mattina l’ottava sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa, alla presenza del vicepresidente delle Regioni della Ue, Lambertz

Bologna – La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna si impegna a rafforzare la propria collaborazione con l’Assemblea legislativa affinché l’Emilia-Romagna possa continuare a garantire un contributo qualificato e decisivo ai processi decisionali dell’Unione Europea. Lo ha ribadito il presidente della Regione Stefano Bonaccini, intervenendo questa mattina alla sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa, l’ottava dall’approvazione della legge regionale 16 del 2008 che la istituisce, e a cui ha presenziato Karl-Heinz Lambertz, vicepresidente del Comitato delle Regioni dell’Unione europea.
“La sessione comunitaria – ha detto il presidente – non rappresenta solo un atto dovuto, ma è per noi l’occasione di riflettere su cosa significhi essere Regione europea e sul ruolo che i territori possono svolgere nel perseguimento degli obiettivi di integrazione e coesione. Di fronte alla complessità crescente del processo di integrazione non possiamo retrocedere, ma anzi vogliamo porci obiettivi ancora più ambiziosi: non si può essere uniti solo dalla moneta, vogliamo un’Europa fondata sul riconoscimento del valore dei territori, della produzione, del lavoro e delle persone”.
In apertura di seduta è intervenuto l’assessore al Coordinamento delle Politiche europee allo sviluppo Patrizio Bianchi. “L’Europa oggi deve essere in grado di avere un ruolo centrale, di essere un punto di riferimento della civiltà, per ricercare quel dialogo continuo che a livello mondiale può scongiurare i conflitti, di cui i rifugiati sono la manifestazione più evidente – ha detto Bianchi – L’Europa non deve chiudersi, deve continuare ad avere uno sguardo largo, rivolto al suo territorio fatto di comunità ma anche oltre sé stessa, con un forte desiderio di pace e una forte idea di crescita”.

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