Servizi igienici a pagamento all’ospedale di Cona?
Tempo di lettura: < 1 minuto
Da: Il comitato vittime della pubblica amministrazione
Nei giorni scorsi un nostro amico ha subito un incidente. È stato trasportato al P.S. dell’ospedale di Cona (FE) e ricoverato.
Cosa può fare tutto il giorno un paziente ricoverato in ospedale ed immobile al letto?
Guardare la televisione!
La televisione per i degenti a Cona è a pagamento: la tesserina costa 2 euro oppure 2,50 euro al giorno.
Riteniamo vergognoso speculare su delle condizioni di necessità, anche se dovessero trovare riscontro in altre realtà.
I servizi si sa costano, specialmente in ospedale. Lo sanno bene i visitatori che vanno a Cona a trovare amici e parenti ricoverati, che da molti mesi vedono le scale mobili ben ferme e salde nella loro immobilità.
Perché l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, non giustifica questo prolungato fermo immotivato, a discapito dell’utenza, specialmente quella claustrofobica con problemi di deambulazione che non può prendere l’ascensore? Perché l’Azienda in indirizzo non comunica una data di ripresa del servizio di scale mobili?
Dobbiamo aspettarci una “gabella” anche sull’utilizzo delle scale mobili?
A carico della collettività, si aggiunga che prima o poi i parcheggi auto saranno a
pagamento.
Considerata la tendenza gestionale dell’Azienda O.U. di Cona (FE) molto orientata a far quadrare i conti: cosa impedirebbe ad una direzione che ha concretizzato all’interno di un ospedale la televisione a pagamento, di realizzare un prezziario per l’utilizzo dei
servizi igienici?

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani