Servizi idrici, l’Emilia-Romagna tra le regioni più virtuose: 700 milioni per il rafforzamento infrastrutturale
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Bonaccini da Ravenna per il 50° anniversario di Romagna Acque Società delle Fonti: “Tra i primi in Italia anche per la riduzione delle dispersioni di rete e il trattamento delle acque reflue urbane. Momento propizio per avviare la discussione su un progetto di area vasta. La Regione è pronta a sostenere la sfida”.
Bologna – L’Emilia-Romagna è tra le regioni più virtuose in Italia per infrastrutture idriche e qualità del servizio erogato, ma anche per il trattamento delle acque reflue urbane e la riduzione delle dispersioni di rete. Un risultato consolidato, che le permette di rispettare pienamente gli obiettivi di tutela ambientale richiesti dalla normativa comunitaria.
A ricordarlo è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante il convegno organizzato a Ravenna per celebrare il cinquantesimo anniversario di fondazione di Romagna Acque Società delle Fonti.
“Siamo soddisfatti e orgogliosi di questi risultati, ottenuti grazie a scelte fatte da amministratori saggi e lungimiranti- ha affermato Bonaccini-. La nostra Regione è stata tra le prime ad adeguarsi all’evoluzione della normativa e a promuovere la riorganizzazione del settore, addirittura in anticipo rispetto alle indicazioni introdotte dal decreto Sblocca Italia. Non solo: nel quadriennio 2014-2017 sono stati programmati 700 milioni di investimenti per il rafforzamento infrastrutturale del sistema idrico. In questo scenario- ha aggiunto- un ruolo importante va sicuramente riconosciuto a Romagna Acque Società delle Fonti, che rappresenta una non comune forma di gestione industriale interamente pubblica del nostro Paese”.
Per la Regione, ha sottolineato il presidente nel suo intervento, la corretta gestione delle risorse idriche continuerà ad essere prioritaria: “Se l’Emilia-Romagna è uno egli esempi di best practice in Italia, lo dobbiamo anche alla capacità di lavorare in modo proficuo con i gestori industriali, chiamati a garantire standard qualitativi e ambientali elevati, ma anche economicità, efficacia ed efficienza della gestione. Non possiamo fermarci, però: il momento è propizio per avviare la discussione su un progetto di area vasta, che coniughi ancora di più qualità del servizio e contenimento delle tariffe. Si tratta di un percorso non semplice, ma dalla prospettiva strategica e di lungo periodo, che consentirà di realizzare nuovi investimenti, con benefici complessivi di carattere operativo e industriale, oltre che finanziario. La Regione c’è- ha concluso Bonaccini- ed è disponibile ad affiancare e sostenere la sfida”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani